Regione pronta alla battaglia per raccogliere l’appello dei docenti sardi che non vogliono emigrare. L’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino ha incontrato sotto il palazzo di viale Trento professori e maestre che chiedono l’aiuto dell’amministrazione per non partire. E ha anticipato quali potrebbero essere le strategie della Regione. Prima mossa, ottenere una sospensiva dei termini per la presentazione delle domande visto che la scadenza è fissata per il 14 agosto. “Appena il ministro mi convoca salgo su un aereo e vado a Roma, anche adesso”, ha assicurato Firino. Ma la trattativa potrebbe salire di livello. Filippo Spanu, capo di gabinetto del governatore Francesco Pigliaru, ha garantito, su sollecitazione dei manifestanti, che la presidenza è pronta a fare la sua parte.
Dopo il confronto tra Firino e il ministro Stefania Giannini potrebbe esserci insomma anche quello tra Pigliaru e il premier Matteo Renzi. Tutto dipenderà da quello che succederà nelle prossime ore. A cominciare, come detto, dall’idea di far slittare i termini. “Questo – ha spiegato l’assessore confermando il contenuto della lettera inviata al ministro Giannini – per poter fare valere nel frattempo il principio degli svantaggi dell’insularità”. Una risposta indiretta anche al sottosegretario della Pubblica istruzione Gabriele Toccafondi che, nel confermare l’imminente incontro Firino-Giannini, ha anche aggiunto che “non sarà possibile per tutti avere il posto sotto casa”. La replica dell’assessore: “Risponderemo anche a queste parole”.
I docenti hanno consegnato a Firino un documento per convincere la Regione a impugnare la Buona scuola alla Corte Costituzionale. “Fermo restando che con l’impugnativa si rischia di far crollare tutta la legge – ha sottolineato l’esponente della Giunta – questa iniziativa non è prerogativa dell’assessore, ma di tutta la Regione. Non sono contraria. Altre Regioni si sono mosse coinvolgendo il Consiglio regionale”. La disparità di trattamento con Valle d’Aosta e Trentino? “Queste realtà – ha spiegato – possono contare su leggi approvate anni fa. Noi proveremo a ripercorrere la stessa strada con la legge regionale sull’istruzione”. Mauro Pili, deputato di Unidos, protesta. “La Giunta può impugnare subito la legge sulla Buona scuola – ha chiarito dopo l’incontro tra insegnanti e Firino – servono risposte subito, al massimo entro domani mattina”.
Insegnanti pronti a tornare alla carica: saranno in viale Trento – salvo novità nel corso delle prossime ore – anche domani a partire dalle 11. Drammatiche le testimonianze dei docenti. “Nel Sulcis – ha spiegato una professoressa – i mariti sono senza lavoro e le mogli insegnanti, con questa legge, sono costrette ad abbandonare la famiglia”. “Così – le fa eco una collega – si spezzano le famiglie. Io ho tre figlie: quale delle tre dovrò portare con me quando mi chiameranno a lavorare lontano dall’Isola?”.
LEGGI ANCHE: Scuola, “deportazione” dei precari sardi. E la Firino scrive al ministro Giannini