Sergio Marracini, il direttore del Santissima Trinità che ha istituito il 20 ottobre una commissione interna per scovare chi parla male della struttura sanitaria di via Is Mirrionis, replica all’articolo pubblicato ieri da Sardinia Post, in cui si racconta – attraverso la delibera – la decisione del manager di nominare sei persone per controllare i giornali e i social. Come risulta dalla nota inviata da Marracini, il medico non gradisce intanto l’uso del termine “manager”. Che non è certo utilizzato in maniera offensiva e anzi si usa sempre di più nel linguaggio giornalistico come sinomino delle figure apicali della pubblica amministrazione.
A seguire pubblichiamo la nota di Marracini, al netto delle offese gratuite rivolte alla giornalista che ha firmato il pezzo sulla commissione del Santissima Trinità. la nota è stata spedita via WhatsApp a un collega della nostra redazione e poi pubblica dalla moglie di Marracini sulla propria pagina Facebook, a firma del manager. “In risposta all’articolo su Sardinia Post di oggi, 24 ottobre (ma era di ieri 23), mi è stata attribuita la qualifica di manager e la nomina del mio incarico politico con attribuzione ad un gruppo politico specifico. Fatto gravissimo in quanto non sono un manager ma un direttore sanitario dipendente dell’Ats e per il quale incarico ho vinto un concorso pubblico per titoli ed esami con una commissione esterna e candidati d’oltre Isola. Sarebbe bastato alla giornalista verificare le delibere pubbliche”.
Ancora dalla nota del manager. “Per quanto riguarda l’oggetto dell’articolo (sempre che sia quello che la giornalista voglia far intendere) e cioè la commissione disciplinare per stabilire chi ha dato notizie false alla stampa che, non solo hanno minato (con accuse diffamatorie e calunniose) la reputazione del personale che in questo periodo lavora senza sosta in condizioni di stanchezza e demoralizzazione eccessiva, offrendosi di talvolta di lavorare oltre ciò che viene richiesto, ma hanno (cosa ancora più grave in questo momento di disinformazione e di bombardamento sui social di notizie non verificabili) contribuito a creare allarmismo ingiustificato su una situazione al Pronto soccorso che non aveva basi veritiere, vorrei informare la redazione del giornale del fatto che un direttore sanitario, tra i suoi compiti, ha anche quello di istituire una commissione disciplinare per evitare che questi episodi si verifichino di nuovo, procurando un allarmismo ingiustificato, eccessivo e dannoso per tutta la cittadinanza”.
Come noto, le figure apicali della sanità, così come in tutta la pubblica amministrazione, certo che devono essere in possesso dei titoli, lo prevede la legge. Esiste infatti un elenco nazionale, quindi nella scelta dei manager si procede facendo una selezione per curriculum, selezione affidata a una commissione ad hoc. Ma tale procedura non va confusa col concorso. Poi è comunque la politica che dà le indicazioni sulle nomine, anche perché spesso le professionalità si equivalgono. La politica ha infatti potere discrezionale sulle scelte, come stabilisce la legge, perché i ruoli di direzione sono incarichi fiduciari.
Marracini è certamente un medico dipendente dell’Ats, assunto a tempo indeterminato e sì attraverso concorso. Ma questo non era l’oggetto dell’articolo di Sardinia Post. Il riferimento alla politica ha riguardato l’istituzione della commissione interna decisa da Marracini in quanto direttore del presidio ospedaliero, e si trattato di un mandato a tempo. Inizialmente una sostituzione, come risulta dalla stessa delibera sulla commissione interna. Marracini ha preso il posto di Giuseppe Maria Sechi in seguito alla determina numero 356 del 5 marzo 2019. Una sostituzione che decise appunto la politica. Precisamente il centrosinistra e non l’Udc come scritto inizialmente. Un anno e mezzo dopo, a settembre 2020, Marracini è risulato vincitore di una selezione pubblica per esami e colloqui.
Peraltro: la determina 365 non è disponibile nel sito dell’Ats. Come si vede dallo screenshot, per il 2019 sono state inserite solo le determine di aprile e giugno. Marracini, di certo, non è noto solo medico e manager, ma anche come politico. L’ultima elezione in Consiglio regionale risale alla legislatura 2004-2009, un mandato che gli è anche valsa la condanna per peculato aggravato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi. La sentenza, però, non è ancora passata in giudicato. Manca il verdetto della Cassazione. In primo grado Marracini era stato condannato a un quattro anni e sei mesi nel 2017; in appello, nel 2019, la pena è stata ridotta a quattro anni e un mese.