Uno è un anticoaugulante, l’altro serve per regolare la pressione arteriosa. Entrambi sono farmaci indispensabili, se non proprio salvavita, ed entrambi sono introvabili. Le prime segnalazioni sull’assenza dagli scaffali delle farmacie sono cominciate ad arrivare a Cagliari, ma riguardano tutta la Sardegna. Il Sintrom, della casa farmaceutica Novartis, serve per ‘fluidificare’ il sangue e renderlo meno incline alla formazione di ‘grumi’ ed è utilizzato da coloro che hanno patologie cardiologiche. L’altro, l’Olpress, della Menarini (concessionario Malesci), serve per curare l’ipertensione. Ma sono tanti i sardi che nelle ultime settimane non li hanno trovati in nessuna farmacia. Alcune lo avevano in deposito, ma nella maggior parte dei casi non si trova più.
Il problema riguarda però tutta l’Italia, non solo la Sardegna. E la responsabilità è direttamente in capo alle stesse case farmaceutiche. L’Ats fa sapere che le scorte nelle farmacie e nei depositi stanno terminando non solo nell’Isola. L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha inserito già l’Olpress nella lista dei cosiddetti ‘farmaci carenti’. La ‘carenza’ si verifica quando l’offerta non soddisfa la domanda e un medicinale non è reperibile sull’intero territorio nazionale. Tanto che il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (Aic) non può temporaneamente assicurare una fornitura continua e appropriata rispetto al bisogno terapeutico dei pazienti, ad esempio a causa di problemi produttivi o di incrementi imprevisti sulle richieste di un determinato farmaco.
La carenza dell’Olpress terminerà nel mese di marzo, quando sarà di nuovo reperibile nelle farmacie. Per quanto riguarda il Sintrom, invece, la sua carenza non è stata ancora certificata dall’Agenzia, ma in passato ha avuto gli stessi problemi.
Nessuna paura e nessun rischio di restare senza farmaci indispensabili, però. Le autorità sanitarie ricordano che sul mercato ci sono molte alternative terapeutiche sia per il Sintrom, sia per l’Olpress. Quindi l’invito a utilizzare, almeno sino alle nuova fornitura, i cosiddetti ‘equivalenti’. (mar.pi.)