Terna, investimenti nell’Isola a quota 1 mld. Inaugurato polo di Codrongianos

Gli investimenti totali di Terna in Sardegna salgono a quota 1 miliardo, tra gli 800 milioni già impegnati sul territorio negli ultimi 10 anni e i 200 milioni previsti per una serie di interventi di sviluppo, ammodernamento e gestione della rete elettrica di trasmissione finalizzati a risolvere le criticità della regione. E’ quanto emerso nel corso della presentazione del polo multitecnologico di Codrongianos, dove la società sperimenta sette nuove tecnologie di batterie, di cui oggi Terna registra la piena messa a regime. Il maxi-impianto, che si estende su una superficie pari a 33 campi di calcio, e l’area circostante sono stati realizzati con un investimento totale di 100 milioni. Si presenta come una vera e propria ‘cittadella tecnologica’ e rappresenta un record mondiale nel settore delle batterie, con sette tecnologie sperimentate contemporaneamente:

“Le necessità di accumulo – ha spiegato l’ad Matteo Del Fante – sono crescenti, in virtù del fatto che la nostra rete deve assecondare una forte produzione di rinnovabili, il più delle volte non programmabili”, basti pensare che a Pasqua l’energia verde ha coperto il 62% dei consumi. La batterie, quindi “avranno un ruolo sempre più importante nel futuro”. Da qui la decisione di investire massicciamente in questo settore, con questa sorta di mega-laboratorio a cielo aperto dove si testano le diverse tecnologie.

“Noi crediamo in quest’azienda, pensiamo che possa essere un punto di riferimento all’avanguardia a livello internazionale”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando ai dipendenti di Terna in occasione della visita al polo tecnologico di Codrongianos. “E’ una realtà – ha proseguito Renzi – che ha i numeri per crescere, con le sue professionalità tecnologiche e con la qualità delle persone. Uomini e donne che devono essere orgogliosi di lavorare qui”. A giudizio di Renzi, infatti, “occorre uscire dallo stereotipo delle aziende italiane che non reggono la competizione globale”.

Accordo Terna Rfi. Terna e Rfi hanno “stretto un accordo per sviluppare un progetto di energia fotovoltaica intorno alle stazioni elettriche che le due società utilizzano”. Lo ha annunciato oggi l’ad di Terna, aggiungendo che sono state “già individuate tre aree in Sardegna”, con l’obiettivo di raggiungere “da qui a 12 mesi, una capacità installata fino a 200 MW”. Si tratta, ha aggiunto Del Fante, di un “progetto molto ambizioso. Basti pensare che nel 2015 in tutta Italia sono stati installati 300 MW”. Il progetto, infine, viene realizzato “sul mercato, senza chiedere incentivi in bolletta”. L’accordo con Terna per l’installazione di pannelli fotovoltaici svilupperà energia “che verrà immessa direttamente negli usi di Rfi andando a costituire la copertura del fabbisogno annuo di rete del 5%, pari a 300 GWh”. Lo ha spiegato l’ad di Rfi, Maurizio Gentile, che ha anche sottolineato come si tratti di “un inizio, questa è la quantità minima. Ci sarà un gruppo lavoro che entro sei mesi produrrà diversi documenti. Uno sugli aspetti tecnici, vale a dire su quante aree operare, il costo delle installazioni, il costo della gestione di queste installazioni. C’è poi l’assetto finanziario: ci sarà un veicolo che verrà costituito e poi una volta realizzati gli impianti dovrà evolvere in un altro soggetto che ne curerà la gestione”. Gentile non ha fornito cifre sull’investimento previsto, ma ha assicurato che “non sarà sostenuto né dalla bolletta elettrica né da fondi pubblici, ma dal risparmio che Rfi avrà dalla corrente generata in questo modo: risparmio stimato in circa il 40% del costo attuale di questo 5% di energia coinvolto”.

Tra i siti potenzialmente idonei per la localizzazione degli impianti sono stati individuati anche alcuni in Sardegna nell’area di Cagliari (Villasor, Selargius) e in quella di Nuoro (Bolotana). L’iniziativa si inquadra nel più ampio contesto della collaborazione tra le due aziende avviata nel 2015 con l’acquisizione da parte di Terna della rete in Alta Tensione del Gruppo di Ferrovie dello Stato Italiane, che prevede lo sviluppo di numerose attività finalizzate a cogliere le sinergie esistenti, in particolare per quanto attiene le aree e le infrastrutture di confine e di interfaccia.

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