Sassari, ricercatori accusati di truffa: ‘rientro dei cervelli’ senza requisiti

Si è aperta davanti al Gup del Tribunale di Sassari l’udienza che vede imputati di truffa sei ricercatori dell’Università di Sassari: secondo l’accusa rappresentata dal pm Giovanni Porcheddu, avrebbero usufruito illecitamente dei fondi regionali stanziati dalla legge per il cosiddetto ‘rientro dei cervelli’. L’inchiesta era partita dopo una serie di segnalazioni e reclami che denunciavano irregolarità nella procedura di selezione fatta dall’Ateneo sassarese. Quattro imputati – Giampaolo Piga, 46 anni di Sassari, Gian Felice Giaccu, 47 anni di Villagrande Strisaili, Paola Cadeddu, 40 anni di Alghero, Tania Carta, 44 anni di Sassari – sono accusati di aver ottenuto il contratto triennale e il relativo compenso, pari a circa 150mila euro a testa, presentando false attestazioni dei requisiti richiesti dal concorso. Altri due imputati – Mario Bosincu, 41 anni di Sassari, e Sonia Sanchez Fernandez, nata a Madrid e residente a Cagliari – devono invece rispondere di falso nella presentazione delle domande, pur non essendo riusciti ad aggiudicarsi i contratti.

Davanti al Gup hanno discusso i difensori di Sanchez Fernandez, gli avvocati Giampaolo Loy e Giovanni Lampis. L’udienza è stata aggiornata a marzo per gli interventi degli altri avvocati della difesa, Bastianino Ventura, Sebastiano Chironi, Marco Palmieri, Enrico Cossu, Silvio Piras. Ad aprile, invece, è fissata l’udienza per la querela per diffamazione presentata dal rettore dell’Università di Sassari contro l’avvocato Giampaolo Loy, per il quale lo stesso pm ha chiesto l’archiviazione.

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