Su eBay all’asta per 130 euro. Prezzo in salita, fra chi lo mette in vendita anche un sassarese, per il pandoro griffato più chiacchierato d’Italia. Non sarà più commestibile ma chi lo vende vorrebbe devolvere il ricavato alla Ferragni, appena multata dall’Antitrust per oltre 1 milione di euro, e pure chiamata in causa dal Codacons che ha presentato un esposto nei suoi confronti in 104 Procure italiane, comprese quelle sarde.
Il polverone mediatico che la sta travolgendo in queste ore segue il messaggio di scuse sui social della influencer (con voce strozzata) che – dopo la sanzione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato – annuncia una donazione di un milione di euro al Regina Margherita di Torino. Così c’è qualcuno (più d’uno in verità) che ha messo in vendita pandoro annesso a boccetta di lacrime della Ferragni. Con tanto di precisazione: “Mai aperto. Oggetto da collezione. Da non consumare“. In vendita anche a Sassari.
Riepilogando: l’Autorità contesta alle tre società riconducibili alla Ferragni di aver attuato una pratica commerciale scorretta per aver pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas”, firmato Chiara Ferragni, lasciando intendere ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.
