Roghi del Montiferru, nove mesi dopo ancora niente ristori. La denuncia dei sindaci

Sono passati quasi nove mesi dal 25 luglio 2021 quando un gigantesco incendio devastò 12.859 ettari di cui 3.952 di bosco sul Montiferru, nell’Oristanese. Una catastrofe per gli abitanti dei Comuni percorsi dal fuoco e un’economia agricola, quella legata soprattutto alla produzione di olio e olive, in ginocchio. Da allora sono stati stanziati, con una legge omnibus, 24 milioni di euro di fondi della Regione Sardegna per far fronte ai danni causati dalle fiamme. Ma i ristori sono ancora al palo, come denunciano i sindaci del territorio.

“A metà marzo è scaduto il bando per chi ha avuto danni alle abitazioni e per i cantieri forestali – spiega il sindaco di Cuglieri Andrea Loche – abbiamo istituto un ufficio coordinato tra diversi Comuni dell’Unione del Montiferru e ora siamo in fase di istruttoria, poi le pratiche passeranno alla Protezione civile. Ma per le attività agricole e per i proprietari delle terre, i cosiddetti hobbisti, non è stato ancora pubblicato nulla.

Il problema – argomenta – è che ci troviamo di fronte ad un iter burocratico non semplificato rispetto a questa situazione straordinaria e chi ne paga le conseguenze sono le persone che hanno avuto il danno. Per le prodizioni olivicole – denuncia il primo cittadino – è un anno perso e se ne parlerà ad autunno prossimo. Stiamo sollecitando la Regione per accelerare le procedure, questi ritardi non sono accettabili”.

Una presa di posizione condivisa. “Siamo in attesa del regolamento sul finanziamento per i danni alle aziende agricole e agli hobbisti – conferma il sindaco di Tresnuraghes, Giovanni Mastinu – noi abbiamo pubblicato una richiesta di autocertificazione. Al momento quello che abbiamo potuto fare, anche attraverso le donazioni, è eseguire lavori sulle strade locali di collegamento extraurbano e rurali”.

“Sono passati più di 8 mesi e di fatto ancora l’assessorato dell’Agricoltura non ha avviato le procedure per la presentazione delle istanze – attacca il sindaco di Scano Montiferro, Antonio Flore – nessun bando, ergo tutti gli imprenditori e gli hobbisti si trovano in una situazione di limbo, a cui si aggiunge un’annata agricola pessima. Siamo anche in ritardo per i cantieri atti a contrastare il rischio idrogeologico e per la prevenzione antincendio”.

“Qui non c’è visione politica perché – spiega – non si capisce che questo incendio ha danneggiato chi vive dalla campagna: come sindaci del territorio abbiamo chiesto una legge ad hoc per gli incendi del 2021, invece l’intervento finanziario è stato inserito nel calderone della Omnibus e oggi siamo di fronte a ritardi inaccettabili – ribadisce – frutto di scelte politiche errate, perché il territorio ha detto cosa andava fatto, con una dinamica emergenziale e rapida. Se non ci fossero stati il volontariato, le donazioni private e la Croce Rossa saremo in una situazione di prostrazione totale”.

“Un ritardo intollerabile, che mette in ginocchio un intero settore”, incalza il consigliere regionale dei Progressisti e sindaco di Santu Lussurgiu Diego Loi. “Sono trascorsi oltre 8 mesi ma ancora le imprese agricole non hanno avuto alcun riscontro concreto. Nel novembre 2021 sono stati stanziati 3 milioni di euro per i danni subiti dalle imprese agricole, ma l’assessorato dell’Agricoltura ancora non ha pubblicato alcun bando. La Protezione civile invece – ricostruisce infine Loi – ha già avviato tutte le procedure per i ristori ai privati per i danni alle abitazioni principali, ai beni mobili, per le attività economiche e produttive diverse da quelle agricole, e sono state attribuire le risorse alle amministrazioni comunali per gli interventi sul patrimonio pubblico e per la realizzazione dei cantieri occupazionali”. (Ansa)

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