ARCHIVIO. Rapine ai portavalori, in carcere tutti gli uomini appartenenti alla banda

Il gip di Cagliari ha trasformato in ordinanze di custodia cautelare in carcere i 20 provvedimenti eseguiti tre settimane fa dalla Polizia che aveva sgominato la banda degli assalti ai furgoni portavalori. Tra i numerosi assalti contestati dalla Dda c’è anche quello clamoroso avvenuto nel 2013 al caveau di Nuoro per un bottino di oltre 6 milioni di euro.

A capo della banda il vicesindaco di Villagrande Strisaili (in Ogliastra) Giovanni Olianas “Un uomo che ha dato prova di esperienza criminale fuori dal comune, costantemente impegnato nell’ideazione di nuovi colpi, che spesso procrastina i suoi impegni di vicesindaco per partecipare a rapine e sopralluoghi”. Così lo aveva descritto il sostituto procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci.

Secondo il pm, si tratta di un vero gruppo paramilitare con a disposizione armi da guerra ed esplosivi che non si è accontentato di un colpo milionario come quello portato a termine al caveau della Vigilanza Sardegna di Nuoro, ma che con “avidità e cupidigia incontrollabile” non ha esitato a tentarne altri cinque, mandati in fumo dalle forze di polizia.

In particolare il gruppo avrebbe messo a segno il 4 luglio del 2005 a San Sperate un colpo al centro commerciale Emme Zeta in cui furono portati via 15 mila euro. A dicembre del 2011 l’assalto fallito al portavalori della Vigilanza Sardegna a Irgoli, a maggio del 2012 la rapina al market Ld di Tortolì che fruttò quasi 11 mila euro.

A luglio del 2015 il tentativo di rapina al caveau della Mondialpol di Arzachena, mandato in fumo dalle forze di polizia, a settembre dello stesso anno l’assalto al portavalori della Vigilpol di Bonorva che fruttò 500 mila euro. Sarebbero anche responsabili dell’assalto fallito a un portavalori della Mondialpol ad Ardara, sventato grazie alla presenza delle forze di polizia, nel novembre 2015, e a dicembre della fallita rapina al portavalori della Sicurezza Notturna a Barbusi.

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