L’Ufficio scolastico provinciale di Cagliari dovrà essere risarcito con 100mila euro per danno d’immagine: la decisione ruota intorno allo scandalo del professore di matematica condannato in via definitiva a dieci anni per concussione e violenza sessuale nei confronti di alcune allora studentesse dell’Istituto magistrale, ora Liceo Eleonora d’Arborea (nella foto la sede centrale). La sentenza risale ad aprile del 2018.
Ma monta la polemica. “Viene risarcita la scuola che per anni non ha protetto le alunne: è vergognoso”. È lo sfogo, raccolto dai quotidiani L’Unione sarda e Il Messaggero, del padre di una delle ragazze (non parte lesa) che frequentavano la scuola nel periodo in cui il docente, che nel frattempo ha scontato la pena, era ancora in cattedra. Le studentesse non si erano costituite parte civile e non hanno quindi ottenuto alcun risarcimento. “Ora vedo che chi non ha fatto nulla, la scuola, viene pure risarcito – contesta il genitore -. Anche se ha abbandonato le sue ragazze”.
Dopo la condanna a 10 anni di reclusione in abbreviato, è di questi giorni la decisione della Corte dei conti che ha condannato il professore a risarcire l’Ufficio scolastico. “Una somma da considerarsi assolutamente adeguata e proporzionata – si legge nel dispositivo – considerato che l’insegnante rivestiva, quale docente di Liceo, un ruolo della massima delicatezza e rilevanza in ragione della sua funzione di educatore”. La condotta del professore definita “illecita” dai giudici contabili “è stata contraddistinta da azioni gravissime e reiterate nel tempo, il cui impatto mediatico negativo a livello nazionale è stato davvero notevole e continuativo”. Secondo le accuse che hanno poi portato alla condanna passata in giudicato, l’insegnante abusava delle ragazzine in cambio di buoni voti.