Processo alluvione Nuoro, su eventuali rinvii a giudizio si decide a gennaio

Nessuno ha voluto replicare, nell’udienza di questa mattina nel tribunale di Nuoro davanti al Gup Giuseppe Pintori, dopo la discussione dei difensori dei 34 indagati e delle parti civili nell’inchiesta sul crollo del ponte di Oloè, a Oliena, durante l‘alluvione del 18 novembre 2013, dove morì il poliziotto Luca Tanzi. Così il giudice ha rinviato la decisione per gli eventuali rinvii a giudizio al 27 gennaio 2017.

Un’udienza che cade fatalmente il giorno del terzo anniversario della morte del poliziotto, che insieme ad altri tre colleghi rimasti gravemente feriti dal crollo del ponte, scortava un’ambulanza sulla provinciale Oliena-Dorgali. Nell’udienza scorsa i difensori avevano chiesto il proscioglimento dei 34 indagati. Gli avvocati avevano parlato di un evento climatico eccezionale e non di negligenza o dolo da parte dei loro assistiti.

I legali delle parti civili invece – che rappresentano la moglie e i figli di Luca Tanzi e Gavino Virdis uno dei
poliziotti coinvolti nell’incidente – avevano sollecitato la condanna dei responsabili. L’inchiesta sul crollo del ponte di Oloè è un ramo di un’indagine più ampia che conta in tutto 76 indagati, in gran parte tecnici, dirigenti e amministratori locali e regionali. L’altro troncone, dove sono coinvolte altre 38 persone, è quello che cerca di far luce sulla morte dell’anziana Maria Frigiolini a Torpé, annegata nella propria abitazione dopo l’esondazione della diga Macheronis.

Dieci indagati sono coinvolti in entrambe le inchieste. Si tratta dell’ex presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu, dell’allora comandante provinciale del Corpo Forestale Gavino Diana, l’ex direttore generale del Corpo Carlo Masnata, gli ex assessori provinciali Franco Corosu e Paolo Porcu, il responsabile della Protezione civile per la Provincia Paolo Marras, i dirigenti provinciali Antonio Gaddeo, Mario Viola, Giovanni Deiana, Giovanni Pirisi, Maria Lucia Fraghì e Sebastiano Bussalai.

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