Gli operai della Portovesme srl erano saliti fino a cento metri di altezza sulla ciminiera dell’impianto Kss per protestare contro il caro energia e la fermata di quasi tutti gli impianti dell’azienda che mette a rischio 1300 buste paga. Ma dieci giorni dopo la protesta, la protesta sembra non aver sortito gli effetti sperati, e i sindacati denunciano la situazione.
“Sono passati più di dieci giorni da quando i lavoratori hanno lasciato l’occupazione sulla ciminiera di Portovesme ma ancora non si intravedono soluzioni al problema – scrivono in una nota congiunta CGIL, CISL e Uil -. Il Governo ha annunciato l’avvio di una serie di interlocuzioni che non hanno ancora coinvolto le parti sociali, e non ha dato corso a quella che sarebbe dovuta essere la seconda fase della vertenza”.
I sindacati quindi annunciano: “A questo punto, davanti a questo silenzio non resta che riavviare la mobilitazione. I prossimi giorni, con il coordinamento sindacale operante nella fabbrica, si deciderà che iniziative mettere in campo, ma appare scontato che saremo a Roma. E al ministero delle Imprese chiederemo risposte di persona direttamente a Roma. Il tempo scorre e risposte ancora non ne arrivano, mentre la cassa integrazione, così come lo stop agli impianti sono partiti. Il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità e onori gli impegni assunti è arrivato definitivamente”.