Parte il trasferimento di esplosivi da Santo Stefano a Palau: collegamento con le armi siriane?

“Vi comunichiamo che la scrivente ha ricevuto l’autorizzazione della Regione autonoma della Sardegna – Assessorato ai Trasporti, ad effettuare un viaggio dedicato al trasporto di materiale esplosivo Classe 1.1 (MDG CODE) dall’isola di Santo Stefano a Palau”. È scritto in una lettera scritta il 14 gennaio scorso dal direttore generale della Saremar, Salvatore Scarpati, e inviata tra gli altri ai comandanti delle motonavi Isola di Caprera e Isola Santo Stefano, al comune della Maddalena e all’agenzia Contemar.

Di cosa si tratta? C’è una relazione con il trasferimento e la distruzione delle armi chimiche siriane, operazione che in questi giorni sta sollevando parecchie polemiche dopo le ipotesi di un loro stoccaggio in Sardegna, proprio nella base di Santo Stefano? Al momento il mistero rimane fitto. Da un lato c’è chi pensa che il trasferimento di materiale esplosivo da Santo Stefano a Palau sia legato proprio all’affaire armi siriane: nell’ex base americana si dovrebbe trovare spazio per lo stoccaggio delle armi chimiche e dunque si sarebbe reso necessario un trasferimento di eplosivi a Palau.

Ma c’è anche chi ricorda come i trasferimenti di questo tipo di materiale da Santo Stefano a Palau siano quasi normale routine, tanto che negli ultimi anni, in consiglio regionale sono state depositate diverse interrogazioni e interpellanze. Niente a che fare dunque con le armi siriane? Non si sa.

“La Regione deve informare i cittadini – scrive su Facebook Michele Atzori, che ha pubblicato il documento della Saremar ed è candidato alle elezioni regionali con Sardegna Possibile -. Le opposizioni ne sono a conoscenza? C’è segreto militare anche stavolta e ci racconteranno una bufala? Quanto dovrà continuare questo utilizzo a fini militari della nostra terra, a nostra insaputa e a danno nostro?”.

In una nota stampa, i Riformatori chiariscono come l’Isola non possa essere “trasformata in una pattumiera. Sia chiaro: siamo ferocemente contrari alle armi chimiche a Santo Stefano! Pronti a intervenire a tutti i livelli! Nessun porto dell’Isola dovrà accogliere queste armi”.

IL DOCUMENTO

 

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