Padre e figlia in ostaggio per sette ore: triplice accusa contro un ex militare

È accusato di sequestro di persona, tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale Walter Mancini, l’ex carabiniere di 59 anni che ieri pomeriggio ha tenuto in ostaggio per oltre sette ore i vicini di casa, un uomo di 80 anni e la figlia disabile di 43. L’uomo, da tempo affetto da disturbi psichici, è attualmente rinchiuso nel carcere di Massama ed entro lunedì si terrà l’interrogatorio di garanzia.

Gli investigatori della Squadra mobile di Oristano e gli specialisti della scientifica sono tornati questa mattina nella palazzina di via Lepanto, nel rione Sant’Efisio, per ultimare i rilievi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, già ieri l’ex carabiniere aveva importunato gli inquilini del palazzo. Poi, intorno alle 15.30, approfittando dell’amicizia con l’80enne, è riuscito a farsi aprire e una volta all’interno ha preso in ostaggio l’anziano e la figlia.

Il 59enne era armato di un coltello; altri ne ha poi recuperati in casa. Per ore Mancini ha parlato sia con i due ostaggi che con polizia e carabinieri, nel frattempo arrivati sul posto. L’uomo non faceva che ripetere frasi senza senso con un solo filo conduttore: si sentiva perseguitato. Soprattutto dalla mafia.

Il blitz delle forze dell’ordine, con l’irruzione nell’appartamento, è scattato intorno alle 22.30: l’uomo ha opposto resistenza brandendo i coltelli ma alla fine, dopo una colluttazione, è stato bloccato. Qualche ora prima il procuratore di Oristano, Ezio Basso, aveva chiesto l’intervento dei corpi speciali. Partiti da Pratica di Mare, i Nocs sono arrivati a Cagliari, pronti a salire sull’elicottero che li avrebbe portati a Oristano, ma la situazione nel frattempo si era già sbloccata.

È stata la freddezza dell’80enne preso in ostaggio a consentire il blitz di carabinieri e polizia che ha bloccato Mancini. L’anziano, infatti, approfittando di un momento di distrazione dell’ex carabinieri, è riuscito a far passare sotto la porta di casa una copia della chiave. Le forze dell’ordine sono così entrate nell’appartamento di via Lepanto. Al momento dell’irruzione, l’uomo si era barricato in bagno, mentre i due ostaggi sono riusciti a mettersi in salvo. Uscito dal bagno, ha cercando di colpire con il coltello agenti e militari: alcuni fendenti sono andati a segno, ma le protezione indossate hanno evitato ferite. Qualche escoriazione e un taglio alla testa, invece, per Mancini durante le fasi della colluttazione che ha preceduto la cattura. Dopo essere stato medicato dal 118, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Massama, dove è tuttora recluso.

 

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