Pacifisti in piazza contro le basi militari. Manifestazione di protesta a Cagliari

“Fuori la Nato dalla Sardegna”. È cominciato con questo coro, ripetuto più volte in sardo, il corteo partito questo pomeriggio da viale Trento, davanti alla sede della Regione a Cagliari. Circa trecento i partecipanti in rappresentanza di decine di associazioni che nelle scorse settimane hanno organizzato diverse assemblee in tutta l’Isola anche in concomitanza con le tensioni tra Usa e Iran.

Il messaggio è stato ribadito anche in questa occasione. “Non vogliamo che la Sardegna sia coinvolta in nessuna guerra e che i nostri porti siano utilizzati per il trasporto di materiale bellico” ha spiegato Cristian Perra di A foras. Il corteo, che ha attraversato le vie del centro, è passato anche di fronte al Comune di Cagliari, per poi dirigersi verso il porto. Un’occasione anche per ribadire il no alle basi militari. “Sarà una mobilitazione che andrà avanti – annuncia Mauro Aresu, di A foras – anche perché continuiamo a sentire parlare di Sardegna strategica per le operazioni belliche. E questo, per quanto riguarda le servitù militari ci sembra un passo avanti, non il passo indietro che chiediamo da sempre”. La manifestazione si è svolta pacificamente. Emblematico lo striscione che ha aperto il corteo: “In custa terra no basi, no gherra”. Traduzione: in questa terra niente basi e niente guerra.

Ieri il movimento A Foras tramite un comunicato aveva espresso “forte preoccupazione” dopo le dichiarazioni di Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Marina in visita a Cagliari: “L’ammiraglio ha annunciato in sostanza che il porto cittadino rivestirà nei prossimi anni un ruolo sempre più strategico per la Marina militare italiana, preconizzando la costituzione di una nuova servitù militare all’interno del territorio cagliaritano, in grado di soffocare ogni altra prospettiva di sviluppo per la città capoluogo dell’Isola”.

LEGGI ANCHE: La visita dell’ammiraglio Cavo Dragone: “Le basi in Sardegna sono strategiche”

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