In migliaia per ricordare Romina: “Bisogna reagire a questo massacro”

“Dobbiamo contrastare la cultura della morte che in questo momento sta angosciando tutta la nazione, bisogna contrastarla con la cultura della vita, del rispetto, dell’amore. Una cultura che sia portatrice di speranza contro questa cultura della morte. Ognuno di noi raccolga quello che ha dentro per reagire come può a questa tragedia”. Così il sindaco di Ozieri, Marco Murgia nel suo discorso durante la fiaccolata per ricordare Romina Meloni, la 49enne uccisa domenica dall’ex compagno, Ettore Sini.

Quasi 1.500 persone in serata si sono ritrovate in piazza Garibaldi a Ozieri, paese d’origine della 49enne, per stringersi attorno ai familiari e dire basta al femminicidio. Il corteo silenzioso, illuminato dalla luce delle fiaccole, si è incamminato fino alla Cattedrale dove il sindaco ha ricordato Romina. Sulla facciata della chiesa il quadro realizzato da Daniela Squintu di Ozieri, (nella foto) diventato simbolo della fiaccolata.

L’artista appresa la notizia della morte di Romina ha pubblicato la foto del quadro sul suo profilo Facebook con una frase: “Questa volta si chiama Romina”. Il social network, su segnalazione di un utente, ha rimosso la foto.

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L’artista a quel punto ha modificato con un pennarello il dipinto e lo ha nuovamente pubblicato. In molti hanno scelto quella nuova immagine come simbolo della manifestazione, postandola sulla propria bacheca. Il Comune di Ozieri l’ha pubblicata sul suo sito Internet, con una frase di John Lennon: “Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore,  mentre la violenza e l’odio  si diffondono alla luce del sole”. La fiaccolata si è conclusa con un canto intonato dal coro di Ozieri in ricordo della 49enne uccisa.

Ma.Sc.

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