I 26 operatori sociosanitari precari, che da giorni protestano accampati davanti al Consiglio regionale in attesa di una stabilizzazione, non hanno ancora ricevuto una risposta dalle istituzioni. Nonostante le speranze riposte nel dialogo con i rappresentanti politici, il loro appello continua a rimanere inascoltato.
Dopo aver già intrapreso uno sciopero della fame, i lavoratori sono pronti ad intensificare la protesta. A partire da domani, infatti, alcuni di loro inizieranno anche uno sciopero della sete.
“Abbiamo atteso per tutta la giornata, ma in serata è arrivata la notizia che la risoluzione della nostra vertenza è stata ulteriormente rinviata”, ha dichiarato Gianfranco Angioni, rappresentante dell’Usb e portavoce del gruppo. “Non comprendiamo i motivi di questo slittamento. I lavoratori sono ormai allo stremo, logorati dai giorni di manifestazioni e sciopero della fame. Non possiamo più tollerare l’indifferenza delle istituzioni.”
Angioni ha espresso la frustrazione crescente tra i lavoratori: “Non possiamo più accettare questo silenzio. La situazione è diventata drammatica. A partire da domani, alcuni lavoratori inizieranno anche lo sciopero della sete. La situazione è gravissima, e se non si trovano soluzioni immediate, rischiamo delle conseguenze molto gravi.”
La determinazione dei 26 precari appare incrollabile: “Non ci muoveremo da qui finché non avremo risposte concrete. Non possiamo più aspettare, la vita dei lavoratori è in gioco.”