“Semplificazione, chiarezza e immediatezza nella comunicazione. In un momento di grande confusione, paura ed emergenza economica è fondamentale garantire la sicurezza delle persone, e dunque rispettiamo le ragioni che hanno spinto la Regione ad assumere queste decisioni, ma riteniamo anche che occorre farlo con estrema cautela. In un mercato isterico come quello che stiamo vivendo, le disdette delle già poche prenotazioni sono istantanee”. Sono le richieste che arrivano dall’associazione che racchiude i campeggi sardi, Faita, all’indomani dell’ordinanza con cui il presidente della Regione Christian Solinas ha stabilito l’obbligatorietà dei tamponi per chi arriva nell’Isola.
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“Da sempre abbiamo chiesto test rapidi in tutti i punti di arrivo della Sardegna, porti e aeroporti: prima la sicurezza delle persone attraverso il monitoraggio (essendo le persone vettore del virus) ma senza creare disagi, anche perché le strumentalizzazioni (vedi quella devastante post Ferragosto) sono dietro l’angolo e dannose – dice il presidente di Faita, Nicola Napolitano -. Dopo la pubblicazione dell’ultima ordinanza del presidente della Regione si sono già avuti riflessi preoccupanti sulle presenze di settembre e ottobre per questo chiediamo che si definiscano con immediatezza le procedure per rendere agevole l‘arrivo in Sardegna di coloro che non sono muniti dei test e dovranno affrontare una procedura di certificazione dello stato di salute in loco, nel rispetto della loro volontà di fare le vacanze in Sardegna”.
Allo stesso tempo Faita Sardegna si appella alla Regione “affinché sappia assumere impegni importanti e con la stessa responsabilità e attenzione per la salute dei cittadini dia sostegno alle imprese e ai lavoratori già penalizzate da una stagione anomala che contavano adesso su un fine stagione più lungo”.