Omicidio Manuel, tensione al processo. Parenti all’imputato: “Sei un assassino”

Si sono vissuti momenti di tensione al Tribunale di Oristano, poco prima dell’avvio del processo con rito abbreviato per l’omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (Nuoro) massacrato sulle rive del lago Omodeo l’11 settembre 2018. Imputati tre giovani, tra i 19 e i 20 anni, accusati di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere: Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta (assistiti dai legali Aurelio Schintu, Angelo Merlini ed Emanuele Tuscano) che hanno scelto l’abbreviato. All’arrivo in tribunale dell’ultimo imputato, i parenti della vittima hanno gridato: “Assassino. Speriamo che tua madre soffra come stiamo soffrendo noi”.

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L’udienza è durata poco più di un’ora. Giusto il tempo di rigettare la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dai difensori del principale imputato, Christian Fodde, e di accogliere invece la richiesta di ascoltare alcuni passi delle intercettazioni che hanno permesso di incastrare il branco: i tre maggiorenni comparsi oggi davanti al gup del Tribunale di Oristano e i due minorenni per i quali è in corso il processo al Tribunale dei minori di Cagliari. Un quarto maggiorenne, Nicola Caboni, ha patteggiato per l’accusa di soppressione di cadavere.

Le prossime udienze del processo a Oristano sono già state fissate per il 5, l’8, il 10 e il 12 luglio. Le richieste di condanna dell’accusa, sostenute dal procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, sono previste per venerdì 5 luglio, poi toccherà alle parti civili e alla difesa, la sentenza potrebbe arrivare nella giornata del 12 luglio.

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