La paura delle fiamme e lo scenario di devastazione non mettono in fuga i turisti dall’Ogliastra, ad eccezione degli ospiti di un paio di resort lambiti dalle fiamme a Bari Sardo, dove si è registrata qualche defezione. La provincia di Lanusei-Tortolì continua a essere scelta come meta caratterizzata dalla natura incontaminata e adesso ‘fgerita’ lungo 900 ettari andati in fumo tra sabato e domenica. Così dopo i roghi di Orrì, Foxi Lioni e Cea. Fuochi del fine settima accompagnati dall’ordine di evacuazione per circa 6mila vacanzieri, sfollati da spiagge, case, camping e hotel. La Procura ha aperto tre diverse inchieste.
“Confermo che non c’è nessuna fuga generalizzata dall’Ogliastra – dice all’Ansa Gianluca Deriu, direttore di
Federalberghi Sardegna -. Siamo solidali nei confronti di chi ha subito danni e a loro daremo tutto l’aiuto del caso. Non si possono ridurre però pochi casi alla generalità dei turisti che invece continuano a scegliere questa meta tra le più belle in assoluto”. Sia il Comune di Tortolì che quello di Bari Sardo hanno chiesto alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità. “Abbiamo la tristezza nel cuore e proviamo molta rabbia per quello che è successo ma nessuno dei nostri ospiti è voluto andare via né abbiamo subìto disdette – spiega Donato Bovi, titolare di tre alberghi con oltre 600 ospiti tra Arbatax, Cea e Bari Sardo -. Le nostre strutture non sono state lambite dalle fiamme. I nostri clienti sono amareggiati e dispiaciuti, ma continuano le loro vacanze in Ogliastra entusiasti delle bellezze ambientali e del mare che si ritrovano”.
Il sindaco di Tortolì, Massimo Cannas, getta acqua sul fuoco: “All’indomani dall’incendio le strutture alberghiere e i parcheggi nelle spiagge erano tutti pieni e non c’è stata nessuna disdetta, ad eccezione di due strutture lambite dalle fiamme. È fisiologico che nell’immediatezza dell’incendio qualcuno sia voluto andare via ma per il resto non c’è stato nessun problema. Il territorio bruciato non riguarda la fascia costiera, ma è retrostante, quindi nessuna devastazione”. Così Rocco meloni, titolare del resort baia di Cea: “Abbiamo perso la metà dei clienti. Precisamente un gruppo di ungheresi, al terzo giorno di una vacanza che doveva durare sedici giorni. Abbiamo subito un danno, ma speriamo di recuperare”.