Una giornata di dolore e di lutto dopo quel maledetto mercoledì, quando un uomo ha ucciso la famiglia e un vicino di casa, e ferito un figlio – unico superstite – e la madre anziana. La città di Nuoro ha dato l’ultimo saluto alla prima delle quattro vittime della strage familiare che si è consumata per mano di Roberto Gleboni, l’operaio forestale di 52 anni che ha ucciso la moglie, due figli e il vicino di casa, prima di togliersi la vita.
Oggi la città ha salutato Paolo Sanna, pensionato di 69 anni ucciso mentre saliva nel suo appartamento, che il capoluogo barbaricino ha accompagnato nel suo ultimo viaggio nella cattedrale Santa Maria della Neve.
Un dolore composto e silenzioso ha circondato la bara ricoperta di rose rosse e bianche posate dalle moglie e della figlie della vittima, che si sono tenute per mano per tutta la funzione religiosa celebrata dal parroco don Giovanni Maria Chessa: “Perché queste morti così ingiuste? Siamo qui attoniti e fortemente preoccupati per la nostra città che sta vivendo questa tragedia immane. Ti prego Signore fai che nessuno dimentichi questa tragedia, che ci deve permettere di costruire il bene come ci ha insegnato nostro signore Gesù. Consola e conforta la moglie, i figli e parenti di Paolo e accoglilo tra le sue braccia”.