di Lorenzo Musu
Una guida per il futuro dei giovani migranti, per intervenire sulle loro difficoltà e offrirgli piena autonomia. Ma non solo. “Simba” è il nuovo progetto di integrazione scolastica e lavorativa promosso dall’Associazione nazionale oltre le frontiere (Anolf). Rivolto a minori, adulti e famiglie provenienti da Africa del Nord, subsahariana e Asia maggiore che trovano ospitalità in Sardegna, coinvolge direttamente 350 stranieri.
Presenti in sede Cisl Cagliari, per la conferenza stampa sul progetto, la presidente Anolf Genet Woldu Keflay, Marco Piroddi della Cisl, il presidente dell’associazione Tutrici e tutori volontari della Sardegna per minori stranieri non accompagnati Msna, Pasquale Alfano, e i rappresentanti del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp), Filca Cisl, Cisl Scuola e Fai Cisl.
Il piano gira intorno a tre punti, comunicazione, scuole e sportelli. A collegarli, il laboratorio giornalistico previsto in otto scuole distribuite lungo l’Isola, a partire dal 10 gennaio 2025. Il laboratorio simula una vera redazione, una testata multietnica per lo scambio di conoscenze fra studenti sardi e stranieri di diversa lingua e cultura. Un’attività che vuole contrastare il bullismo e insegnare il rispetto.
Fondamentale il lavoro. Simba si impegna a rafforzare i diritti dei lavoratori e diminuire i rischi sui luoghi in cui operano. Per la tutela delle persone. La Confederazione italiana sindacati Lavoratori (Cisl) Sardegna vede Simba come opportunità di crescita, per costruire una società sarda più libera e inclusiva dal punto di vista degli impieghi.
Importante anche il supporto delle forze dell’ordine, corpo sul quale i migranti hanno poca fiducia. “Per molti la divisa non rappresenta sicurezza – sostiene Genet Woldu Keflay, presidente dell’Anolf Sardegna – perciò vogliamo fargli capire che la polizia garantisce davvero protezione”.