Migranti, vertice a Roma: “In Sardegna quota al 2,83%, sotto soglia concordata”

“La Sardegna è ora al di sotto della quota massima di accoglienza dei migranti ad essa destinata nell’ambito della Conferenza delle Regioni. Il presidente Francesco Pigliaru, in più occasioni, aveva espresso al Governo l’urgenza di intervenire per riportare la soglia a livelli di normalità ed aveva ricevuto garanzie dal ministro Minniti per arrivare a un calo significativo delle presenze con un’azione comune di costante monitoraggio. Oggi prendiamo atto di un importante risultato. La quota attuale si attesta al 2,83 per cento (rispetto al totale delle presenze nel territorio nazionale), quindi al di sotto della quota concordata del 2,96. Si tratta di circa 5.500 migranti presenti attualmente nei centri di accoglienza e negli Sprar (Servizio per il sistema di protezione dei richiedenti asilo)”. Così l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, al termine dell’incontro che si è tenuto a Roma al Ministero dell’Interno. Presenti Mario Morcone, capo di Gabinetto del ministro Minniti e Gerarda Pantalone, capo Dipartimento per le libertà civili e per l’immigrazione. Hanno partecipato anche anche le prefette di Cagliari e Nuoro, Tiziana Costantino e Carolina Bellantoni.

“Con la diminuzione degli sbarchi dei richiedenti asilo e protezione internazionale possiamo gestire in modo più puntuale ed equilibrato il sistema dell’accoglienza e dell’inclusione e mettere in campo le iniziative previste nei Protocolli d’Intesa su accoglienza diffusa e volontariato sociale che sottoscriveremo nei prossimi giorni con Prefetture e Anci”, ha chiarito Spanu.

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Durante la riunione si è inoltre discusso dei flussi di migranti in arrivo dall’Algeria su cui il Governo, accogliendo le richieste della Giunta, ha avviato un confronto con le autorità del Paese nordafricano. “Oggi – ha spiegato Spanu – i vertici del Ministero dell’Interno ci hanno comunicato che la maggior parte delle persone che hanno utilizzato il canale algerino sono già fuori dal territorio regionale. Chi arriva con gli sbarchi diretti resta per pochi giorni e, al termine delle procedure amministrative, abbandona l’Isola. Abbiamo chiesto con forza che il Governo intensifichi il dialogo con le autorità algerine e percorra tutte le possibili strade per bloccare il flusso e dare corso ai rimpatri”.
È stato poi affrontato, relativamente agli sbarchi diretti, il tema dell’apertura di un Centro di Permanenza per i Rimpatri in Sardegna che rappresenta – è stato sottolineato – “un efficace strumento di dissuasione ad affrontare il viaggio dal nord Africa alla volta delle coste del Sulcis”.

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“C’è la disponibilità del Comune di Macomer a ospitare il Cpr con precisa richiesta di garanzie. Su questo argomento – ha dichiarato l’assessore Spanu – la Regione, che aveva già posto condizioni simili, ha richiesto al tavolo ministeriale una risposta formale su alcuni punti: la struttura deve essere esclusivamente destinata ai migranti in arrivo dall’Algeria, è necessario un rafforzamento dei contingenti di polizia nei territori interessati sia al momento dello sbarco che nella fase di detenzione amministrativa nel Cpr, non deve esserci sovrapposizione con altre forme di accoglienza e deve essere favorito il coinvolgimento attivo degli operatori locali nelle attività di assistenza e servizio”.
Il Prefetto Morcone ha confermato che l’apertura di un Cpr deve avvenire in tempi celeri ma con la condivisione della Regione e della comunità interessata. Per perseguire questi obiettivi, condivisa l’impostazione generale, i vertici del Ministero hanno garantito che entro 15 giorni verranno istruiti tutti i passaggi tecnici per accelerare il processo ed inviati i relativi atti formali. L’Assessore ha illustrato infine le iniziative finanziate dalla Regione per il volontariato dei migranti che potranno partire a breve nei Comuni che hanno manifestato il proprio interesse

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