Maxi-rissa a Olbia, è stata spedizione punitiva. Cinque arresti

È stata una vera e propria spedizione punitiva la maxirissa scoppiata a fine febbraio a Olbia per la quale sono finiti in manette cinque albanesi, residenti nel centro gallurese. Si tratta di Dashmir Hoxha, 43 anni, muratore, Dajlan Ruci, 37 anni, operaio, Eduard Zefi, 33 anni, muratore, Ilkir Gjoka, 34 anni, muratore e Izmir Gjoka, 30 anni, senza una precisa occupazione. Secondo la Procura gallurese, i cinque, arrestati oggi dai carabinieri, hanno scatenato una lite il 27 febbraio al Café Max di via Vittorio Veneto, nel centro cittadino, sfociata per strada in una violentissima rissa.

Gli arrestati sono accusati a vario titolo di tentato omicidio, rissa e porto abusivo di oggetti atti a offendere. Stamattina sono state individuate e identificate anche altre due persone che, stando alle indagini dei carabinieri della stazione Olbia, avevano partecipato alla rissa. Questi ultimi sono stati denunciati in stato di libertà. Secondo la ricostruzione effettuata dai militari, nel pomeriggio del 27 febbraio gli autori del pestaggio si erano presentati in via Vittorio Veneto e avevano aggredito un altro gruppo di persone, anche loro di nazionalità straniera. Tra questi un uomo era stato colpito alla testa con una bottiglia di vetro che uno degli protagonisti del raid aveva recuperato da un mastello dei rifiuti. Medicato al pronto soccorso, il ferito è stato oggetto di particolari attenzioni da parte dei carabinieri. Partendo proprio da lui, i militari hanno effettuato sopralluoghi e hanno rinvenuto spranghe e altri oggetti utilizzati per il blitz. Poi hanno incrociato i filmati delle telecamere di sicurezza del Comune, i tabulati telefonici, le testimonianze, le impronte digitali e le tracce ematiche, risalendo al dna di alcuni degli arrestati. Ora i cinque si trovano in carcere a Sassari e a Tempio.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share