Alla fine è stata messa l’ultima firma non in Sardegna ma a Roma, a Palazzo Chigi. E così il Mater Olbia (già ex San Raffaele, storica incompiuta della Gallura, ereditata dal crac di don Verzé) potrà vedere la luce. O meglio la sua seconda vita, secondo i voleri degli investitori che stanno dietro al Qatar foundation. Un investimento da 1,2 miliardi di euro in dieci per un polo sanitario di eccellenza che funzionerà – in parte – in regime di convenzione con il Sistema sanitario regionale. Leggi: Ex San Raffaele di Olbia, subito 178 posti letto. Dal 2016 saranno 242
Dopo i silenzi e i ritardi relativi soprattutto al passaggio dell’immobile, in un primo momento, e poi dei terreni attorno in mano ai curatori fallimentari ieri è stato risolto l’ultimo nodo. L’accordo era stato trovato per una cifra vicina a 30 milioni di euro. Per i terreni, circa 60 ettari, la Qf offriva poco più di 4milioni di euro. Ma l’accordo con i curatori fallimentari in questi mesi non era mai arrivato. Nel frattempo si sono affacciati dubbi e ombre su possibili investimenti del Qatar all’estero.
Ora che c’è l’ok dovrebbe essere solo questione di tempo. La rigida tabella di marcia prevede apertura parziale e avvio già dal prossimo mese di marzo.