La seconda puntata sul Teatro Lirico di Lirico è arrivata a stretto giro. Luigi Puddu, il direttore artistico presente a Sardara, ha replicato al sovrintendente Nicola Colabianchi che in una nota interna ha smentito le dichiarazioni rese da Puddu alla stampa.
Tutto ruota intorno al fatto che il direttore artistico ha detto di trovarsi nella struttura di Sardara non per partecipare al pranzo, ma “per un sovralluogo” in vista “di un possibile concerto“. Colabianchi ha quindi scritto a Puddu e gli ha chiesto di quale concerto parlasse, dal momento che il Lirico, nella stessa persona del sovrintendente, non ha autorizzato alcuna missione esplorativa nella struttura termale. O meglio: con l’Ente il direttore artistico, almeno alla data del 7 aprile, giorno in cui si è tenuto il banchetto, non aveva concordato alcuna ipotesi di manifestazione.
Puddu, come Colabianchi, si è seduto davanti al pc e ha scritto una breve controreplica. Il direttore artistico precisa: “Gli aspetti contrattuali del mio rapporto di lavoro con il teatro” prevedono al comma C dell’articolo 1 un elevato grado di autonomia“. Annota Puddu: “È il direttore artistico che propone al sovrintendente la programmazione dell’attività sul territorio”, attività sui cui vige il principio della “riservatezza”, sottolinea ancora Puddu.
Puddu, insomma, ha avuto la sfortuna di essere lì nel giro in cui i suoi amici del centrodestra – la nomina di Puddu formalmente proposta dal sovrintendente è decisa dalla politica regionale – nel giorno in cui a Sardara c’era “un festino”, come ha detto Giorgio Oppi parlando dell’appuntamento alle terme. (al. car.)