I Savoia (per ora) non perdono il loro nome sulle vie del centro di Mamoiada. Così come è successo a Bonorva, la soprintendenza ha dato parere negativo e dunque il percorso avviato qualche mese fa dal sindaco del centro barbaricino, Luciano Barone, subisce una brusca frenata. A protestare per la scelta della soprintendenza è il gruppo indipendentista Liberu che parla di “accanimento incredibile da parte del soprintendente, Bruno Billeci, nella protezione della denominazione savoiarda delle vie della Sardegna”. L’amministrazione comunale di Mamoiada, qualche mese fa, ha deciso di cambiare i nomi di alcune strade su proposta dell’assessora, Patrizia Guingui. La via Fratelli Cairoli dovrebbe essere intestata a Francesco Cillocco, e le due dedicate ai reali Vittorio Emanuele II e Vittorio Emanuele III sarebbero dovute diventare rispettivamente via Eleonora d’Arborea e via Giovanni Maria Angioy.
Su la pratica per Cillocco non c’è stata obiezione perché c’è già un’approvazione definitiva, mentre per le altre due strade è arrivato lo stop. “Come già nel caso di Bonorva – spiegano i rappresentanti di Liberu – anche per Mamoiada il professor Billeci sottolinea che non intende mettere in discussione il giudizio storico sul Savoia, ma nella sua argomentazione pare piuttosto preoccuparsi che nessuno ne dia un giudizio negativo”.
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La motivazione è argomentata con una collocazione geografica perché Vittorio Emanuele II e III “si trovano collocati geograficamente in compagnia di tutto il firmamento di personaggi a suo tempo considerati illustri per la formazione della nazione e riferimenti cui guardare nella costruzione di un’identità nazionale”. Motivazioni contestate da Liberu: “Vittorio Emanuele III, considerato figura di riferimento mandò al macello della guerra mondiale 13mila ragazzi sardi per i suoi deliranti sogni imperialistici”. Da qui l’appello alla soprintendenza perché “si adoperi per salvaguardare i beni storici e archeologici della Sardegna.Un patrimonio ben poco valorizzato, nobile memoria del nostro passato e meritevole, esso sì, di mostrarsi a tutti”.