Lo spopolamento della Sardegna: pochi nuovi nati ed emigrati in aumento

Poche nascite e un alto numero di emigrati: è questo il mix che sta alla base del calo demografico in Sardegna. Al fenomeno dello spopolamento il nostro giornale sta dedicando un approfondimento in cinque puntate, attraverso i numeri Istat elaborati dal Crei, il centro regionale di settore delle Acli. Siamo partiti dai residenti persi dall’Isola nel 2016 e pari a una media di oltre 400 unità mensili (leggi qui). Oggi mettiamo sotto la lente il saldo naturale (differenza tra numero di nati e di morti) incrociandolo con quello migratorio (differenza tra iscrizioni e cancellazioni nelle anagrafi comunali). Si ricava l’incidenza che ogni singolo indicatore ha nel quadro complessivo dello spopolamento.

La macro-cornice su cui caliamo i dati è sempre la popolazione della Sardergna al 1° gennaio 2016: 1.658.138 abitanti che al 31 dicembre dello stesso anno si sono ridotti a 1.653.135. Il calo demografico percentuale è stato in tutta l’Isola dello 0,30, equivalente in numeri assoluti a 5.003 residenti. Il picco più alto si è registrato nel Medio Campidano: -0,70 per cento (-697 unità); il più basso nell’ex provincia di Cagliari con un -0,16 per cento (-916 abitanti). In controtendenza la Gallura a + 0,19 per cento (+304 residenti).

Nel solo mese di gennaio 2016 la Sardegna ha perso 460 abitanti: i nati sono stati 912, i morti 1.450 pari a un saldo naturale negativo di 538 unità. Questo non è stato però compensato dal saldo migratorio, sebbene positivo, con 3.010 nuovi iscritti nelle anagrafi comunali dell’Isola a fronte di 2.932 cancellazioni (+78). Lo scarto tra i due valori certifica appunto la flessione di 460 residenti, pari a un totale di 1.657.678.

A febbraio 2016 il calo demografico si è attestato a quota -410, arrivando a fine mese a 1.657.268 abitanti. La riduzione è così data: saldo naturale a -645 con 801 nati e 1.446 morti; saldo migratorio a +235 con 3.330 iscrizioni e 3.095 cancellazioni. A marzo 2016 la popolazione sarda è diminuita di altri 294 abitanti, scendendo a 1.656.974. I nati sono stati 873, i morti 1.538 (-665); gli emigrati censiti 2.971, i nuovi iscritti nelle anagrafi 3.342 (+371, il dato più alto dell’anno). Il fenomeno è sempre lo stesso col saldo naturale che supera quello migratorio.

Ad aprile 2016 un’altra perdita di abitanti: -345. A fronte di 735 nascite si sono contati 1.329 morti, con uno scarto negativo di 594 unità. Il saldo migratorio è stato sempre positivo, a +249 (2.782 iscrizioni e 2.533 cancellazioni), ma ancora insufficiente per compensare quello naturale. La popolazione è scesa a 1.656.629. A maggio 2016 i residenti persi sono stati 615, il terzo calo demografico più alto dell’anno dopo quelli di dicembre e di maggio. Popolazione a quota 1.656.014. Questo perché entrambi i saldi hanno fatto registrare il segno negativo: il naturale a -571, con 797 nati e 1.368 morti; il migratorio a -44, con le cancellazioni che hanno superato, seppure di poco, le nuove iscrizioni: 2.899 contro 2.855.

A giugno 2016, popolazione ancora sotto, a quota 1.655.344. La Sardegna ha perso altri 670 abitanti con entrambi  i saldi in negativo: – 430 il naturale (758 nati e 1.188 morti) e -240 il migratorio (2.685 cancellati e 2.445 iscritti). Il trend del saldo migratorio è cambiato a luglio 2016, tornando positivo a +82 con 2.931 immigrati e 2.849 emigrati. Ma il dato non è bastato a frenare il calo demografico, ancora negativo a -255 residenti per via dei 1.159 morti a fronte di 822 nati (-337). Popolazione a 1.655.089.

Ad agosto 2016 il saldo migratorio è stato appena sopra lo zero: +7, con 2.798 iscrizioni alle anagrafi e 2.791 cancellazioni. Ancora molto ampia la forbice tra nati e morti: 977 contro 1.266, pari a un saldo naturale a -289. La popolazione è diminuita in totale di 282 abitanti, scendendo ancora a 1.654.807. A settembre 2016 il calo demografico ha raggiunto quota 219 residenti. Saldo naturale negativo a a -223 (992 nati e 1.215 morti); saldo migratorio a +4 (3.204 iscrizioni e 3.200 cancellazioni). Si contava una popolazione di 1.654.588 unità.

A ottobre 2016 ancora una perdita di 315 abitanti, con la popolazione a 1.654.273. I nati sono stati 983, i morti 1.340, pari a un saldo naturale a -357; quello migratorio ha fatto segnare un +42, tra 3.558 iscrizioni e 3.516 cancellazioni. A novembre 2016 la popolazione sarda è calata di 144 unità, a 1.654.129. Il saldo migratorio è tornato a salire di parecchio: +232 con 3.392 nuove iscrizioni e 3.160 cancellazioni; saldo naturale sempre negativo con 991 nati e 1.367 morti (-376).

Infine dicembre 2016 che ha fatto registrare la perdita demografica più alta di tutto l’anno: -994 residenti. Le cancellazioni dalle anagrafi sono state 2.811 a fronte di 2.408 iscrizioni, pari a un saldo migratorio a -403. Negativo anche il naturale: 886 nati e 1.477 morti (-591). Popolazione a 1.653.135.

Il totale del 2016 è stato di 10.527 nati, 16.143 morti, 36.055 nuovi residenti 35.442 persone che hanno lasciato l’Isola con un saldo naturale regionale a -34 per cento (-5.616 in valore assoluto) e quello migratorio a -0,04 per cento (+613). Su base provinciale è l’Oristanese a far registrare percentualmente il saldo naturale più negativo: -0,55 per cento (-879 in valore assoluto); in Gallura il più basso: 0,09 per cento (-143). Il territorio di Olbia-Tempio ha anche il miglior saldo migratorio: +0,28 per cento (scarto di 447 nuovi iscrizioni all’anagrafe rispetto alle cancellazioni); il peggiore si registra nel Medio Campidano: -0,22 per cento (le cancellazioni superano di 219 unità le iscrizioni).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Nella photogallery sotto i dati del Crei-Acli con il saldo naturale e quello migratorio, sia su base regionale che territoriale. Ci sono anche le tabelle riassuntive sulla demografia in Sardegna, con l’estensione di ciascuna provincia, la sua densità di popolazione e la percentuale dei residenti rispetto al totale dell’Isola.

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