La Sardegna, terra di centenari, è la regione italiana dove si registra il peggior tasso di natalità ed è Oristano la provincia dove il crollo delle nascite è più pesante rispetto a tutte le altre. Secondo la classifica pubblicata dal Sole 24 ore (con la divisione in 107 Province italiane, 5 sarde) sul calo delle nascite tra il 2002 e il 2020, la media nazionale è del meno 27,7%: al primo posto c’è Barletta (-39,5%), seguita da Sassari (-37,9%), Oristano (-37,8%) e la Città metropolitana di Cagliari (37,8) con Nuoro (34,1) in decima posizione e il Sud Sardegna è al 28esimo posto (31,1).
L’Oristanese è la maglia nera d’Italia: nel 2020 si è registrato il tasso di natalità più basso di tutti, 4,6 neonati ogni mille abitanti. A Cagliari e nel Sud Sardegna sono 5,1 mentre a Nuoro e Sassari il 5,4. Secondo le elaborazioni fatte dal quotidiano di Confindustria è nel 2008 che si è registrato un tracollo in tutto il Paese, in quel periodo si è registrata dappertutto un’inversione di tendenza che lascia segni evidenti sullo spopolamento della Sardegna. “Il territorio sconta le difficoltà della sua economia e la crisi del mondo del lavoro”, ha spiegato il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, al Sole 24 ore. Un recente studio della Cna regionale ha messo in luce quanto lo spopolamento stia colpendo principalmente le zone interne dell’Isola perché il calo demografico in quelle aree è arrivato, nel 2020, a 137mila persone (-21%): nelle entroterra isolano ormai ci abita solo un sardo su tre.