Le scelte fatte da uno dei tre vincitori di ieri dell’abbonamento digitale a Sardinia Post Magazine, suonano come un invito a ricordare che esiste anche un’importante produzione letteraria in lingua sarda. E che, nel scegliere il Libro dell’Isola – quell’unico preziosissimo libro che porteremmo con noi in un’isola deserta – anche l’aspetto della lingua va preso in considerazione. Paola Coronast, anzi, lo considera determinante. La sua prima scelta è stata Son sinnos, il romanzo scritto in sardo da Michelangelo Pira, la seconda un altro romanzo in sardo, Mastru Taras di Larentu Pusceddu e la terza Chent’annos, il saggio di Paolo Pillonca sulla storia della poesia orale in sardo.
Giorno dopo giorno stiamo scoprendo che il sondaggio sul Libro dell’Isola non è solo un gioco di società, ma anche un modo per suggerirci vicendevolmente dei percorsi di lettura. Ninna Cabiddu – il secondo vincitore di ieri – ne propone uno che comincia con Miele amaro di Salvatore Cambosu, cioè non con un romanzo, ma con un’opera composta da frammenti di racconti, poesie, ricordi. Un “catalogo generale dell’identità” che serve a introdurre una delle sua rappresentazioni più alte, Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, e Lettere da Orune di Bachisio Zizi.
Percorso più tradizionale quello del terzo vincitore, Vladimiro Lecca. Al primo posto ancora una volta Il giorno del giudizio. Seconda e terza scelta due romanzi di Grazia Deledda: Elias Portolu e La madre.
Oggi primo giorno di votazioni del 2018 (si andrà avanti fino all’11 di questo mese). Per scegliere il Libro dell’Isola è sufficiente andare QUA.
Tanti auguri di un felice anno nuovo e buon voto!