Libro dell’Isola. In classifica entra a sorpresa una rivista: “Il Ponte” di Piero Calamandrei

Abbiamo già sottolineato che il sondaggio per la scelta del Libro dell’Isola è un gioco che consente di disegnare nuovi percorsi di lettura. Ogni scheda del voto per il Libro dell’Isola – e poi per gli altri due libri che devono essere indicati in ordine di preferenza – è un consiglio, un punto di vista. Lo dimostra il podio disegnato da uno dei tre lettori che ieri hanno vinto l’abbonamento omaggio all’edizione digitale di Sardinia Post Magazine, Angelo Manca, che ha indicato come Libro dell’Isola una rivista: precisamente il numero de Il Ponte di settembre-ottobre 1951. Quanto all’autore, ha correttamente scritto “aa.vv”, cioè “autori vari”.

E che autori, viene da dire. Quel numero fu ideato dal direttore de Il Ponte, Piero Calamandrei, e da Emilio Lussu. Era interamente dedicato alla Sardegna non solo dal punto di vista socio-economico e storico, ma anche delle tradizioni e del costume. Fu per l’Isola un evento culturale di grande rilievo, un modo per presentarsi all’Italia del dopoguerra. Sul fatto che, tecnicamente, il numero di una rivista possa essere considerato un libro ognuno può avere una sua idea. La provocazione, se di questo si tratta, è però molto stimolante. Ed è in qualche modo “spiegata” dalla seconda e dalla terza scelta dello stesso lettore: Il cavaliere dei Rossomori di Giuseppe Fiori e La rivolta dell’oggetto di Michelangelo Pira.

Più “classici” i podi proposti dagli altri due vincitori di ieri. Ester Bachis ha dato il primo posto a Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, seguito da Il quinto passo è l’adio di Sergio Atzeni e da Paese d’ombre di Giuseppe Dessì. Luciana Pes ha scelto, nell’ordine, La teologia del cinghiale di Gesuino Nemus, seguito da Il diario di una maestrina di Maria Giacobbe e da Miele amaro di Salvatore Cambosu.

Ci sono ancora quattro giorni per votare (e vincere uno dei tre abbonamenti messi quotidianamente in palio). Per farlo è sufficiente andare QUA

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