Latte, vent’anni di lotte e rivendicazioni: tutte le tappe delle proteste dei pastori

L’ultima fu lo scorso anno, quando in vista delle elezioni Politiche un gruppo di 200 pastori aveva restituito le schede elettorali. Ma tutto cominciò 19 anni fa. Era luglio 2001 e una delegazione di un centinaio di allevatori sardi raggiunse Genova, in occasione di quel triste G8, per trovare visibilità internazionale a sostegno della loro causa.

A ricostruire la storia delle proteste dei pastori, in particolare sul prezzo del latte, è l’Agi (Agenzia giornalistica Italia) sul suo sito web, che pubblica tutte le azioni eclatanti compiute dagli allevatori sardi per protesta da allora a oggi: “blocchi stradali, schede elettorali restituite sotto elezioni, occupazioni di palazzi istituzionali, con pecore portate a pascolare a Cagliari davanti al Consiglio regionale da assediare con i trattori e, talvolta, da assaltare.

Le motivazioni sono sempre le stesse, ecco perché l’urgenza di trovare una soluzione di sistema alla questione delle campagne e dei prodotti made in Italy. Prezzo del latte troppo basso, fragilità del comparto di fronte alla globalizzazione e alle calamità naturali, richiesta di sostegno con risorse regionali, statali e comunitarie per arginare una crisi senza fine, a tratti aggravata dalle periodiche epidemie di lingua blu, la febbre catarrale degli ovini, ricorda l’Agi.

Ma le azioni scatenate in questi dieci giorni, dopo un allarme che era comiciato già lo scorso anno e dopo gli avvertimenti del mese scorso sono arrivate alla ribalta nazionale non solo per l’attenzione mediatica richiamata dal gesto di buttare via il latte. Nei tempi dei gilet gialli o dei no (e sì) Tav, sono i social a fare la differenza con la viralità dei video e delle immagini dei pastori arrivate ovunque.

Ecco alcune delle tappe, riportate dall’Agi, e degli episodi più clamorosi della lunga storia delle proteste del pastori in Sardegna, costellata da continui scontri con l’assessore regionale e i governi di turno, a prescindere dal colore politico, e tregue di breve durata raggiunte a colpi di milioni di euro di risorse pubbliche.

LUGLIO 2001: Una delegazione di un centinaio di allevatori sardi raggiunse Genova, in occasione del G8, per trovare visibilità internazionale a sostegno della loro causa

NOVEMBRE 2003: Il centro di Cagliari è paralizzato dai pastori, che occupano l’Aula della Terza commissione consiliare del Consiglio regionale. In 5 mila si riversano in città nell’anno in cui il comparto risente della lingua blu e denuncia l’impatto della campagna di vaccinazione della Regione.

SETTEMBRE 2004: In 2000 bloccano la statale 131 Cagliari-Sassari, dove due camion con verdure e latticini vengono fermati e controllati. La protesta è per il prezzo del latte, pagato a 55 centesimi, a fronte di una richiesta di 85 a litro. Si troverà poi un accordo con la Regione per far avere 14 centesimi in più ai pastori sotto forma di incentivi pubblici allo sviluppo rurale.

NOVEMBRE 2005: Il Copas-Coordinamento pastori sardi porta le pecore sotto il palazzo della Regione. Nuovo blocco sulla Cagliari-Sassari, stavolta per chiedere 62 centesimi a litro contro i 51 proposti dagli industriali.

NOVEMBRE 2007: Coldiretti annuncia trattative con industriali e cooperative di Umbria, Marche e Lazio per vendere fra i 7 e gli 8 milioni di litri di latte ovini ad almeno 75 centesimi a litro.

AGOSTO 2010: Mille pastori protesta in Costa Smeralda, a Porto Rotondo e anche davanti all’aeroporto di Alghero.

OTTOBRE 2010: Al porto industriale di Porto Torres 300 manifestanti del Mps forzano i blocchi delle forze dell’ordine. Nel piazzale degli sbarchi, aprono container con carne macellata all’arrivo di una nave da Barcellona. A Cagliari davanti al Consiglio regionale scontri con le forze di polizia, che caricano i manifestanti, e feriti: un pastore perde un’occhio. Gli allevatori occupano per qualche giorno il palazzo. Alla manifestazione di Cagliari, la piu’ violenta, segue un tavolo di crisi al ministero delle Politiche agricole.

NOVEMBRE 2010: Un migliaio di dimostranti blocca l’accesso alla raffineria della Saras a Sarroch (Cagliari).

DICEMBRE 2010: A Civitavecchia 200 pastori del Mps (nella foto d’archivio) vengono bloccati dalla polizia per impedire che raggiungano il ministero delle Politiche agricole a Roma ed evitare problemi sulle strade. Scattano denunce per resistenza a pubblico ufficiale e per manifestazione non autorizzata, ma anche le polemiche nei confronti dell’allora ministro dell’Interno della Lega, Roberto Maroni. Nel 2017 i tre leader andato a processo, fra i quali Floris, vengono assolti dal giudice monocratico di Civitavecchia.

FEBBRAIO 2011: Sit-in di 200 pastori davanti alla Borsa di Milano.

LUGLIO 2011: Manifestazione congiunta a Cagliari di Movimento pastori sardi e Movimento artigiani e commercianti liberi, con la partecipazione di circa duemila persone.

AGOSTO 2011: Un centinaio di allevatori del Mps manifesta a Cagliari davanti alla sede delle agenzie Argea e Laore per denunciare le lungaggini burocratiche che bloccano l’erogazione dei fondi destinati al settore.

LUGLIO 2012: Blocco di circa 400 tir al porto di Olbia, per contestare la massiccia importazione di animali in Sardegna e chiedere maggiori controlli.

GENNAIO 2014: Il latte tocca la quotazione ‘record’ di 95 centesimi al litro, grazie alla tenuta del prezzo del Pecorino romano (7 euro al chilo), con un trend di crescita che porta il formaggio dop sardo a guadagnare 1,25 euro nel 2013 e oltre 2 euro nel biennio 2012-2013. Coldiretti invita gli allevatori che hanno firmato per remunerazioni inferiori ai 90 centesimi a litro a rinegoziare il proprio contratto.

SETTEMBRE 2014: Mps porta un migliaio di pastori in piazza, anche per denunciare la situazione negli ovili a causa della lingua blu. Il Movimento ne aspettava 10 mila.

GIUGNO-LUGLIO 2016: Manifestazione Coldiretti a Cagliari e blocco del Movimento pastori sulla statale 131 Cagliari-Sassari vicino a Oristano per contestare il ribasso del prezzo del latte.

GENNAIO 2017: Coldiretti lancia un nuovo allarme dopo che il prezzo del latte crolla a 55 centesimi a litro. “È a rischio la sopravvivenza dei pastori”, avverte l’organizzazione di categoria”

APRILE 2017: Un attivista del Mps scrive a Bill Gates, fondatore di Microsoft, per chiedergli di investire nel comparto agropastorale della Sardegna. Nel frattempo Coldiretti Sardegna promuove il ‘Tour della Solidarietà del Pecorino romano’.

GIUGNO 2017: Coldiretti denuncia la “peggiore annata” degli ultimi 35 anni è chiede aiuto alla Regione, che nei mesi successivi finirà per concedere aiuti per 45 milioni di euro, dopo nove manifestazioni di protesta a Cagliari.

GENNAIO 2018: 200 pastori restituiscono per protesta le schede elettorali in vista del voto per le politiche del 4 marzo successivo.

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