Una lettera aperta a tutti i Comuni sardi, con uno scopo preciso: bloccare il progetto per la realizzazione della rete che porterà il metano in Sardegna. A firmarla sono il comitato No Metano in Sardegna, la società scientifica Isde – Medici per l’Ambiente Sardegna e il movimento Fridays for Future. Nei prossimi giorni contatteranno tutte le amministrazioni comunali sarde per proporre l’adozione di una delibera contro la metanizzazione della Sardegna: “Oltre ad impegnare la Giunta regionale ad abbandonare il programma di metanizzazione, si chiede l’adozione di nuove politiche energetiche volte all’implementazione di un modello basato sull’efficientamento energetico, l’elettrificazione dei consumi e la generazione distribuita da piccoli impianti da fonti rinnovabili dedicati all’autoconsumo”.
Secondo i promotori dell’iniziativa i Comuni sardi rappresentano “il contesto ideale per implementare un nuovo sistema energetico capace, a differenza della metanizzazione, di preservare salubrità ambientale e salute umana, binomio fortemente compromesso ormai da molti anni in Sardegna a causa dell’inquinamento industriale, come ben documentato da numerosi dati scientifici. È dunque urgente limitare il livello di rischio sanitario dei sardi ricorrendo a scelte sostenibili. Con un nuovo modello energetico, inoltre, sarà anche possibile ottenere ingenti risparmi per i cittadini e le attività produttive, contribuendo in maniera fattiva al contrasto dello spopolamento dell’entroterra”.
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Per le associazioni ambientaliste oggi in Sardegna “esiste una straordinaria concomitanza di fattori che rende percorribile sin da subito questa strada, ad esempio la possibilità di sfruttare l’idroelettrico dotato di sistemi di pompaggio come sistema naturale d’accumulo dell’energia e per la fornitura di servizi di pregio relativi alla regolazione della rete. Al contrario – conclude una nota -, sono numerose le criticità del programma di metanizzazione: come dimostrano le grandi quantità di Gnl stoccato nei depositi costieri e l’intenzione di realizzare un nuovo metanodotto sottomarino, la Sardegna viene essenzialmente concepita come un hub del gas al centro del Mediterraneo. Mentre i sardi sono chiamati a ripagare le infrastrutture attraverso l’imposizione di esose bollette”. A.D