Ignazio Melis, l’allevatore di 67 anni trovato senza vita nella sua casa di Ballao lo scorso 24 febbraio non è morto in seguito a un incidente domestico. Melis è stato ucciso. Adesso gli inquirenti possono cominciare a seguire una pista precisa: scatta la caccia all’assassino.
L’allevatore venne trovato riverso nel pavimento della sua abitazione in via Cagliari. Da allora una serie di potesi che, passati tre mesi, sono arrivate a una conclusione certa: il 67enne è stato vittima di un omicidio volontario. La svolta è arrivata con la consegna della relazione autoptica da parte del medico legale Roberto Demontis. Ora la pm Rossana Allieri deciderà se riconsegnare il corpo dell’uomo alla famiglia, visto che non c’è potuta essere ancora sepoltura.
Il corpo di Melis è stato sequestrato su ordine della Procura di Cagliari che aveva ordinato una serie di complessi accertamenti perché la dinamica dei fatti non era chiara e non si poteva escludere l’incidente domestico. Adesso tutto cambia. Gli accertamenti medico legali, da quanto si apprende, avrebbero confermato la morte violenta dell’allevatore, ucciso con colpi alla testa inferti con un corpo confidente non ancora identificato. A casa dell’uomo in questi mesi sono stati fatti numerosi sopralluoghi dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari e dei colleghi della Compagnia di San Vito con il supporto degli specialisti del Ris. Nelle pareti dell’abitazione sarebbero state trovate varie tracce di sangue in prossimità delle scale.