Genitori della scuola primaria Garavetti di Cagliari in allarme per la Coppa Davis. Dietro le preoccupazioni c’è l’emergenza coronavirus. Due i motivi della protesta: la gara tra Italia e Corea del Sud si svolgerà il 6 e7 marzo nei campi accanto alle aule. E palestra e parte del cortile saranno utilizzati dagli organizzatori nelle due giornate dell’evento per la sala stampa.
“La manifestazione – si legge in un comunicato – non solo vedrà come partecipanti una delegazione della Corea del sud (Paese ampiamente compromesso dalla diffusione del Covid-19) ma richiamerà un importantissimo afflusso di persone, tra ospiti, tecnici, addetti stampa e spettatori provenienti da diverse regioni d’Italia”.
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I genitori sollevano diversi dubbi: “Nonostante la dirigente abbia adottato delle misure di sicurezza transennando le zone di passaggio da parte degli esterni e la specifica richiesta della sanificazione dei locali al termine dell’evento, noi genitori non siamo tranquilli. Lascia perplessi il fatto che l’amministrazione comunale abbia ritenuto necessario annullare diversi eventi, in via precauzionale, ma non una rassegna sportiva di questa portata sulla quale invece sente di rassicurare tutti i cittadini”. La proposta: “Avremmo apprezzato che in via cautelativa l’amministrazione avesse disposto la chiusura del plesso anche per motivi di ordine e sicurezza. Attendiamo quindi una risposta concreta da parte del sindaco Truzzu per una maggiore tutela dei nostri figli e delle nostre famiglie”.
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Sul tema è intervenuto anche il senatore del Movimento 5 stelle, Gianni Marilotti. “In questo momento di emergenza nazionale occorrono unità di intenti e serietà, rinsaldando le fila delle istituzioni e stando ben lontani da polemiche fini a se stesse. Questo non può però esimerci dallo svolgere un puntuale ruolo di controllo, assicurando altrettanto puntuali risposte ai cittadini che ci chiedono informazioni e chiarimenti”. A proposito dell’incontro sottolinea le mancate risposte del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. “Posto che le informazioni ricevute a Cagliari, da autorità istituzionali e sanitarie rimandavano a Roma e a un via libera arrivato direttamente dal Governo, ho più volte – e con vari mezzi – provato a contattare il ministro dello Sport, che non ha ritenuto di rispondermi, né di richiamarmi, né di farmi contattare da altri. Allo stato – conclude Marilotti – non ho dunque risposte da dare, anche se non smetterò di cercarle. Ho però un’inquietudine nuova, legata a un resoconto giornalistico a proposito di quanto riferito dagli stessi componenti della delegazione coreana giunta a Cagliari, peraltro ancora incompleta, causa di alcuni blocchi in corso in aeroporti del Medio Oriente: ‘Al nostro arrivo a Roma non abbiamo dovuto sottostare a nessun controllo, una verifica sulla temperatura corporea l’abbiamo subita solo all’aeroporto di Cagliari‘”.