La Sardegna ritorna in zona arancione. Allerta sul numero di contagi e ricoveri

Dopo il fine settimana di Pasqua in zona rossa, la Sardegna da oggi ritorna in zona arancione e così dovrebbe essere sino a fine aprile. Il condizionale è d’obbligo perché il monitoraggio da parte della cabina di regia nazionale potrebbe migliorare le condizioni restrittive o renderle ancora più forti sulla base dei dati che emergeranno nei prossimi giorni. Negli ultimi giorni si è assistito a un graduale aumento del numero dei ricoveri e nell’ultimo bollettino emanato dall’Unità di crisi regionale il tasso di positività, ossia il numero dei contagi in rapporto ai tamponi effettuati, era quasi del 12 per cento. Numeri che impongono massima prudenza e che potrebbero condizionare eventuali valutazioni sull’allentamento dei cordoni da parte del Governo.

Da oggi, dunque, sarà possibile concedersi qualcosa di più rispetto ai divieti pasquali. Come più volte riportato su Sardinia Post ecco quali sono le regole in vigore per la zona arancione: le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, sono consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza perché sono vietati gli spostamenti al di fuori del proprio comune. Per quei territori con meno di cinquemila abitanti è consentito spostarsi entro i 30 chilometri dal confine del proprio comune, con il divieto però di recarsi verso i capoluoghi di provincia. Scuole in presenza fino alla prima media. Saranno in classe anche gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50 per cento. Tutti i negozi sono aperti, compresi parrucchieri, barbieri e centri estetici, mentre i centri commerciali restano chiusi nel fine settimana.

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Rimane in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, divieto che non vale in caso di lavoro, salute o necessità. Bar e ristoranti restano chiusi e sarà possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti (in caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potrebbero riaprire a pranzo). I presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e dunque torneranno le zone gialle, si potrebbe valutare la riapertura di cinema e i teatri con le regole che erano già previste nel precedente decreto.

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Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione mentre sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano però ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive.

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