La ‘Ndrangheta arriva anche nell’Isola: maxi blitz all’alba, dieci sardi arrestati

Sono dieci le persone arrestate questa mattina in Sardegna nell’ambito dell’operazione “Platinum-Dia” contro la ‘Ndrangheta, coordinata dalla Procura di Torino e che vede coinvolti per l’esecuzione delle misure cautelari sul territorio accanto agli uomini della Dia, la Guardia di finanza, Carabinieri e Polizia di Stato.

In particolare in Sardegna sono state eseguite dieci misure cautelari in carcere e sono ancora in corso diverse perquisizioni. A Oristano è stato arrestato un uomo originario di Furtei. Una misura è stata notificata in carcere ad Alghero a un detenuto, gli altri arresti sono stati portati a termine a Porto Torres, Cagliari e San Sperate. I sardi sarebbero coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Procura di Torino in merito al traffico e allo spaccio di droga.

Gli arrestati sono residenti nel Cagliaritano e nel nord dell’Isola. In particolare sono finiti in cella per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga Stefano Sanna, 39 anni di Cagliari, la compagna Valentina Murgia, 38 anni di San Sperate e la madre di Sanna, Marinella Matta, 68 anni, sempre di Cagliari. In manette anche Emanuela Piras, 35 anni, Giorgia Fadda, di 28, e Roberto Schirru, di 33, tutti di San Sperate; Ubaldo e Mario Piredda rispettivamente di 24 e 56 anni, entrambi di Sassari; Luciano Vacca, 48 anni di Furtei, arrestato a Oristano e Vincenzo Smimmo, 53 anni al quale il provvedimento è stato notificato mentre si trovava agli arresti domiciliari ad Alghero.

Momento fondamentale delle indagini, durate tre anni, sono state delle intercettazioni ambientali registrate ad Alghero, in cui gli indagati facevano riferimento alla consegna di una grossa partita di droga al confine fra Germania, Olanda e Belgio. L’intercettazione ha messo in moto le forze di polizia internazionali segnando una svolta nell’inchiesta. I riscontri raccolti in Sardegna hanno permesso di ricostruire le relazioni costruite nell’isola dagli indagati mentre si trovavano detenuti nelle carceri sarde. Relazioni grazie alle quali i malviventi hanno potuto individuare nuovi clienti per importanti forniture di cocaina in provincia di Sassari, la cui cessione è stata documentata anche con sistemi di videosorveglianza.

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A livello nazionale sono 33 le misure cautelari in carcere emesse dai Tribunali di Torino e Costanza (Germania). Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa all’associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Contestati anche i reati di riciclaggio, intestazione fittizia di beni, estorsione ed altri reati, aggravati dalle modalità mafiose.

“Una complessa operazione iniziata nel 2016, che accentua l’attività di alcuni imprenditori che gestivano affari per la locale di Volpiano con società e attività imprenditoriali”, sottolinea il procuratore di Torino, Anna Maria Loreto. Oltre alle persone arrestate, sono stati perquisiti ulteriori 65 indagati. Sequestrati beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali, per un valore di diversi milioni di euro. Le perquisizioni, ancora in atto, hanno permesso di rinvenire e sequestrare quattro pistole, due etti di cocaina, oltre 50 mila euro di denaro in contante e diversi beni preziosi. “Il traffico internazionale che è stato smantellato con questa operazione è straordinario”. Così il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho.

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