La febbre del Nilo, la malattia trasmessa dalla puntura di zanzara, fa paura nell’Oristanese, epicentro sardo dell’infezione: la Asl territoriale fa scattare la sorveglianza speciale su persone, uccelli ed equini. Prevista anche l’installazione di trappole per insetti per verificare la circolazione virale. Verrà potenziato anche il controllo del sangue proveniente dalle donazioni.
L’Azienda sanitaria ha messo a punto le nuove azioni insieme al Centro antinsetti della Provincia e all’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. Le misure sono scattate in seguito dall’accertamento di un nuovo caso (e non due, come inizialmente diffuso): in Rianimazione all’ospedale San Martino è stato ricoverato un 72enne di Massama. Il virus era stato isolato per la prima volta in provincia di Oristano nel 2011.
“La febbre del Nilo nell’80 per cento dei casi si sviluppa in maniera asintomatica, nel 20 per cento dà luogo a febbre, mal di testa e solo in una percentuale inferiore all’1 per cento può causare sintomi neurologici. – sottolinea la direttrice del Servizio igiene pubblica, Maria Valentina Marras -. Per l’uomo però non esiste un vaccino né una terapia specifica, quindi per evitare di contrarlo, in particolare se si tratta di soggetti anziani o fragili, bisogna proteggersi dalle zanzare attraverso una serie di accorgimenti”.