Una tragedia nella tragedia. Tutto è iniziato il 2 dicembre quando Antonio Usai, un pensionato 69enne, ha perduto il controllo della sua bici ed è morto annegato nelle acque davanti al lungomare di Olbia. Il 5 dicembre è stata fatta l’autopsia, poi la macabra scoperta, denunciata dal fratello Davide in un post su Facebook: “Dopo l’autopsia, la salma di mio fratello è stata portata al cimitero di Olbia. Questa mattina l’incredibile scoperta: da oltre una settimana, il cadavere si trovava rinchiuso in una camera, la salma in stato di decomposizione. Si sono dimenticati di metterlo in cella frigo».
“Mio fratello è stato scaricato e lasciato lì, in una sala del cimitero, come un sacco di mondezza”, ha scritto il fratello di Antonio Usai. Il corpo del 69enne è stato ritrovato dai familiari in condizioni drammatiche, con segni evidenti di decomposizione, insetti e larve. Il fratello ha sporto denuncia ai carabinieri per vilipendio di cadavere. Le indagini della Procura, intanto, per accertare le cause della morte di Antonio Usai, sono ancora in corso.
La foto di copertina è di A. Satta.