Rigettato dal Tar Sardegna il ricorso del Cagliari contro il no di Quartu all’autorizzazione per l’apertura dello stadio domenica prossima per la gara con il Torino. La decisione dei giudici amministrativi è arrivata in serata: una doccia fredda per club e tifosi che speravano in un bis della sentenza che aveva sbloccato all’ultimo minuto la partita in casa con il Milan. Ora il Cagliari potrebbe valutare insieme ai suoi legali una via d’uscita.
Il Comune di Quartu nel pomeriggio aveva deciso di non firmare l’autorizzazione per lo svolgimento della gara in programma domenica alle 15. Nel pomeriggio Mauro Pili ha pubblicato sul suo profilo fb un post in cui si dice pronto a firmarla. Ecco il testo
“Lo Stadio di Is Arenas si deve utilizzare senza se e senza ma. Se il clima che si sta generando, a seguito dell’inchiesta, rende comprensibilmente difficile agire sul piano amministrativo sono pronto personalmente ad assumermi la responsabilità della firma dell’autorizzazione. Sono convinto che la politica debba assumersi la responsabilità della vicenda. Se il Vice Sindaco di Quartu ritenesse necessario accetterei di essere nominato temporaneamente per qualche giorno all’assessorato competente per gli impianti sportivi e firmare senza nessuna remora l’autorizzazione. Rinunciando alla stessa pseudo immunità parlamentare”.
Una nota del Municipio di via Porcu parla di un’eventuale “declaratoria di illegittimità del nuovo procedimento in sede penale, con l’ulteriore conseguenza di esporre la stessa Amministrazione comunale a responsabilità di natura amministrativo-contabile, e di natura civilistica e risarcitoria”. Il problema è noto: “la pendenza di un procedimento penale – ha spiegato una nota del Municipio di via Porcu – avente ad oggetto la legittimità dei precedenti provvedimenti autorizzativi”. A questo punto la partita è a rischio: occorre capire se esiste una procedura alternativa al rilascio della deroga. Finora per lo svolgimento della gara l’autorizzazione è sempre stata necessaria. Il Comune non dovrebbe fare marcia indietro: prima del no si è consultato con il prefetto Alessio Giuffrida, mentre sabato ha affidato agli uffici il compito di esaminare carte, situazione e normativa. A far pendere la bilancia verso il no sono state le indagini della Procura della Repubblica sulle precedenti autorizzazioni. Se questa dovesse continuare a esser la linea dell’Amministrazione, sarebbero in pericolo anche le prossime partite a Is Arenas. L’unica soluzione potrebbe essere l’ottenimento in tempi rapidissimi della licenza di utilizzo dell’impianto: in quel caso non occorrerebbe più l’autorizzazione partita per partita.
In mattinata l’avvocato Mattia Grassani, uno dei legali del Cagliari e del suo presidente, Massimo Cellino, è Intervenuto a “Radio Anch’io Lo Sport” su RadioRai: “Spero che il Cagliari mantenga il diritto a giocare nella propria città. Sarebbe deprimente vedere un’opera come lo stadio di Quartu oggetto di un’ordinanza di demolizione”. Il legale ha ribadito che “di fronte alla prospettiva di giocare ancora in uno stadio inadeguato, come è il Sant’Elia di Cagliari, Cellino ha voluto realizzare una nuova struttura ma la strada intrapresa porta solo problemi”.
“Non ho preso parte all’interrogatorio di garanzia – ha proseguito il legale – ma da quanto è emerso dall’inchiesta vedo che in Italia è sempre più difficile fare nuovi stadi”. Grassani non è entrato nel merito delle accuse al presidente rossoblù – “Sono quelle che sappiamo anche se secretate dalla magistratura, credo sia prematuro, oltre all’ipotesi di peculato, entrare di più nel merito” -, ma ha invece parlato della decisione del Tar della Sardegna che ha cancellato la pronuncia del prefetto su Cagliari-Roma, ribadendo che “questo cambia la storia di quella partita, che si dovrà rigiocare perché questi punti in ballo potrebbero falsare il campionato”.
In serata due membri delle Rsu Alcoa hanno solidarizzato con Cellino