Inchiesta sul presunto stupro di gruppo, la moglie di Grillo in Procura a Tempio

“Ero a casa, non mi sono accorta di nulla perché dormivo”. È la dichiarazione di  Parvin Tadjk, 59 anni, moglie del comico Beppe Grillo e madre di Ciro, il giovane diciannovenne accusato di aver abusato insieme ad altri tre amici, il 16 luglio scorso di una studentessa italo-scandinava, si è presentata in Procura a Tempio poco dopo le 10 del mattino di oggi. La donna era attesa negli uffici giudiziari dal capo della procura, Gregorio Capasso, che l’ha sentita in qualità di persona informata dei fatti. Una testimonianza, quella della donna, relativa a quanto sarebbe avvenuto la notte del 16 luglio scorso quando, stando alle accuse della vittima, si sarebbe consumata una violenza sessuale di gruppo da parte di Ciro Grillo e di tre suoi coetanei, i genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.

Parvin Tadjk, la notte del 16 luglio scorso, dormiva nella stanza attigua a quella dove si sarebbe verificata la violenza sessuale. Circostanza, questa, che l’ha portata questa mattina davanti al magistrato inquirente al quale avrebbe dovuto raccontare cosa abbia o meno sentito quella notte. Ma la donna potrebbe anche avvalersi della facoltà di astenersi dal rendere dichiarazioni testimoniali (art.199 del codice di procedura penale) trattandosi di un procedimento penale che vede come indagato un congiunto prossimo. Quanto detto ulteriormente da Parvin Tadjk resta comunque coperto da un riserbo assoluto e la donna, a conclusione dell’interrogatorio che non si sarebbe protratto per più di una ventina di minuti, ha lasciato gli uffici inquirenti di Tempio accompagnata da Enrico Grillo, l’avvocato (nipote di Beppe Grillo) che difende il figlio. Il penalista, sentito in proposito, si è trincerato dietro un “no comment”.

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L’inchiesta sul presunto stupro della studentessa va dunque avanti. Nel settembre scorso il capo della procura, Gregorio Capasso aveva effettuato un sopralluogo nell’appartamento di Beppe Grillo al “residence del Pevero” di Porto Cervo. Si era trattato di una “ispezione dei luoghi” che il magistrato inquirente ritenne indispensabile ai fini del proseguo delle indagini, un atto che venne effettuato alla presenza dei difensori e i dai sostituti processuali degli indagati: Barbara Raimondo, Gennaro Velle, Paolo Costa, Enrico Grillo, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli, che assistono i quattro giovani indagati.

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Proseguono, nel frattempo, gli accertamenti tecnico sui quattro cellulari sequestrati agli indagati e sui due cellulari messi a disposizione della Procura dalle due ragazze coinvolte nel presunto caso di violenza sessuale: la 19enne che sarebbe stata vittima degli abusi di gruppo e la sua amica, giunta nell’abitazione smeraldina del comico genovese in coma etilico. Gregorio Capasso sta portando personalmente avanti l’indagine affiancando la collega Laura Bassani. Nelle scorse settimane è stato sentito il tassista che ha accompagnato le due ragazze ad Arzachena la mattina successiva alla presunta aggressione sessuale e i diversi giovani che, la notte precedente, avevano partecipato alla festa a base di vodka e superalcolici che i quattro ragazzi avevano organizzato al Billionaire di Porto Cervo.

G.P.C.

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