Le influenze spagnole, le strade dei centri storici che si trasformano in un palcoscenico in cui si ripropone la Passione e morte di Cristo. E le sfumature. Dettagli, particolari, colori e suoni diversi. Da Cagliari ad Alghero, continuando con Iglesias e gli altri centri dell’Isola. Sono i riti della Settimana santa, dove la solennità di un appuntamento religioso si trasforma anche in una vera e propria attrazione per i vacanzieri. L’altra faccia delle vacanze, quella del turismo religioso che si registra anche in Sardegna.
Ad aprire il lungo calendario di celebrazioni è stata la giostra di colori a Desulo, con ‘Sa Prama‘, la domenica delle palme: la varietà cromatica degli abiti sardi tradizionali mischiati insieme a quelli religiosi. Poi gli appuntamenti che accompagnano la resurrezione di Cristo per i cattolici. A Cagliari, tra processioni nei quartieri storici e antiche chiese della città, si ripete una tradizione che non nasconde l’influenza spagnola e in cui ad animare i riti sono le arciconfraternita della Solitudine, del Santissimo Crocefisso e del Gonfalone, sotto l’egida di Sant’Efisio.
E proprio al martire di Elia in Antiochia, venerato a Cagliari e nel Sud Sardegna, è dedicata la processione guidata dall’Arciconfraternita del Gonfalone in cui, partendo dalla chiesetta di Sant’Efisio a Stampace, si accompagna la statua del santo (vestito con corazza e piume di struzzo) sino alla fino alla cattedrale. Di fatto una anticipazione della festa del primo maggio in cui nel capoluogo isolano il martire è protagonista.
Le associazioni italiane e catalane dei fedeli caratterizzano la Settimana santa di Alghero con i riti organizzati dalla Confraternita della Misericordia, detta anche dei Germans Blancs. Il centro dei festeggiamenti è un simulacro seicentesco in legno del crocifisso, lo sant Crist de la misericòrdia, custodito nell’ominima chiesa. Avvio delle celebrazioni il ‘venerdì di passione’ con il simulacro della Vergine dei sette dolori che dalla chiesa di San Francesco cammina per le strade del centro storico. Il momento più intenso e drammatico è il dito del Desclavament, con cui si rivive il momento della depositio, la deposizione di Cristi dalla croce, appunto.
Le influenze e le atmosfere spagnole si respirano anche a Iglesias (nella foto), dove ad occuparsi degli appuntamenti della Settimana Santa è l’Arciconfraternita del Santo Monte. In processione i Germani (i confratelli) con indossano un abito bianco inamidato e ornato di fiocchi neri, i baballottis. Eppoi San Giovanni e la Maddalena impersonati da due bambini abbigliati con vestiti tradizionali e con l’oro messo a disposizione dai fedeli che hanno chiesto la grazia. Le chiese vengono addobbate con su nenniri, il piatto fatto coi semi del grano o dei legumi germogliati al buio. Poi la domenica la processione e l’incontro tra la Madonna e Gesù risorto. Molto seguiti anche i riti di Sassari, Castelsardo e Oliena. (d. ma.)