Il commento del sindaco: “Strangolati dal patto di stabilità, per il direttore del museo solo un rimborso”

Il comune di San Sperate è alla ricerca di un direttore per il Civico Museo della Terra Cruda, ma il compenso per un incarico quinquennale che l’amministrazione ha deliberato pochi giorni fa è praticamente un rimborso spese: mille euro all’anno, appena 83 euro al mese.

“Comprendo perfettamente le polemiche – commenta Enrico Collu, sindaco di San Sperate a cui abbiamo chiesto chiarimenti sullo stipendio da fame previsto per il direttore del museo – e ancor di più l’amarezza di chi su questa materia ha speso anni e sudato per ottenere delle qualifiche e raggiungere una “professionalità importante”. Ma non è stato considerato un’altro aspetto che probabilmente smorza le preoccupazioni e le polemiche.
L’oramai noto e famigerato patto di stabilità e la spending review stanno imponendo ai Comuni di tagliare spese e di conseguenza le attività e iniziative esistenti di ogni genere, per noi riuscire a mantenerle in essere senza drastiche riduzioni è quasi un miracolo come è difficile chiudere il bilancio in pareggio (nel 2014 dobbiamo ancora trovare o la copertura con nuove imposte per circa 60.000 euro o tagliare servizi esistenti dello stesso importo per chiudere in pareggio il bilancio). In questo scenario pensare di avviare addirittura nuove attività è praticamente un’utopia.

Ma non è solo questo: il Museo del Crudo esiste come struttura ma non è neppure completa – prosegue Collu – a breve sarà oggetto di interventi edilizi per messa in sicurezza e adeguamento alle normative di visitabilità e igienico-sanitarie, ci sono i soldi e il progetto è in fase di studio. Ma il fatto più rilevante e che dalla delibera – la n. 21 della giunta comunale approvata il 27 febbraio scorso –  bisogna dare atto, non si evince è che in questo momento il Museo del Crudo “è una scatola vuota”, chi andrebbe a gestirlo non avrebbe nulla da ” dirigere o curare”. E’ così da anni, da sempre, nessuno prima si è mai attivato per far decollare il Museo anche in epoche finanziarie più “favorevoli”.

Attualmente la struttura viene utilizzata per varie attività alcune anche importanti come “Dislocation”, progetto finanziato dalla Commissione europea per la Cultura e curato dall’associazione NoArte-Paese Museo, o per eventi come quello che ad aprile accoglierà l’assemblea straordinaria dell’associazione nazionale “Città della terra cruda”. Attività importanti che trovano in quel sito la giusta collocazione, ma, di fatto, l’attività museale vera e propria non è mai partita e oggi con l’impossibilità di destinare risorse sarebbe praticamente impossibile.

In questo contesto abbiamo ricevuto, da parte di professionisti qualificati e appassionati appartenenti alla nostra Comunità, la proposta di avviare un’attività di direzione e l’intenzione di costruire gratuitamente un progetto che possa portare almeno al decollo di una fase iniziale del percorso Museale e che possa a seguito dei percorsi individuati di permetterci di accedere a finanziamenti per il avviamento definitivo (a questo punto finalmente con le giuste retribuzioni e con nuovo bando di gestione).
Abbiamo pensato che fosse giusto non procedere comunque all’assegnazione di un incarico diretto perchè obiettivamente non sappiamo se alle stesse condizioni proposte qualche altro appassionato o operatore potesse avere interesse a partecipare. Quindi si è deciso di aggiungere un piccolo rimborso spese (anche se la proposta iniziale era a titolo completamente gratuito) e di procedere con un bando di evidenza pubblica perché è giusto che tutti conoscano le nostre intenzioni e che comunque tutti quelli che hanno interesse possano partecipare anche se compensi non ce ne sono. Nessuna intenzione quindi di svilire professionalità o di mortificare un lavoro importante e altamente qualificato. E’ chiaro che questo tipo di prestazione non va quindi pensata come se chi riceverà l’incarico dovesse gestire o curare il Museo perché come ho scritto attualmente ora è una scatola vuota e non c’è nulla da gestire o attività da programmare.

Quello che ci interessa in questo momento è costruire un progetto che contenga un percorso per avviare l’attività museale, porre i primi tasselli di un vero Museo e visualizzare strade per la ricerca di finanziamenti ad hoc.
Capisco che chi legga la delibera fraintenda il vero peso del lavoro, purtroppo in un era che della burocrazia sta facendo il suo Dio si rendono complicate e di difficile lettura anche le cose che dovrebbero essere semplici ( mi riferisco alla difficoltà che hanno gli uffici a recepire e mettere su “carta” intenzioni politiche sopratutto se fuori da un contesto “normale”) e comunque l’alternativa sarebbe non fare nulla e il museo rimarrebbe ancora “al palo”.

La disponibilità mia e dell’amministrazione al confronto con gli operatori è massima – sottolinea in chiusura Enrico Collu – accettiamo volentieri suggerimenti che possano portare allo stesso risultato senza “offendere” o svilire nessuna professionalità”.

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