Il grido d’allarme degli infermieri sardi: ‘Noi sempre meno, ospedali al collasso’

Sulla carenza del personale paramedico negli ospedali sardi, il NurSind, il sindacato degli infermieri, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. “Dopo il fallito tentativo di conciliazione in Prefettura a Cagliari lo scorso 29 gennaio tra il coordinamento regionale NurSind e i direttori generali di tutte le Aziende sanitarie dell’Isola – si legge in una nota -, i lavoratori sono rimasti in stato di agitazione”. In programma c’era anche una manifestazione di protesta, ma l’organizzazione è stata fermata vista l’emergenza per il coronavirus. Il problema degli organici ridotti all’osso è culminata nei giorni scorsi con la denuncia sui pazienti del Policlinico lasciati negli anditi.

“Ai cittadini – dice il segretario Fabrizio Anedda – vorremmo far conoscere la reale situazione in cui versano gli ospedali sardi, perché da qui si capiscono anche le condizioni di lavoro in cui si opera. Il tema della salute, del resto, riguarda ciascuno di noi: se non funziona un anello, si va a inficiare e compromettere il benessere di tutti, ovvero chi lavora e i pazienti ricoverati. Siamo convinti che la Sardegna sia ormai a livelli vicini al Terzo mondo”. Tra i presidi in cui la situazione è più grave sono segnalati il San Francesco di Nuoro (nella foto di copertina), il Brotzu, gli ospedali delle aziende miste di Cagliari e Sassari e l’Areus.

“La persistente e insostenibile carenza di organico, madre di tutti i mali, presso molte unità operative, è diventata, in alcuni casi, molto pericolosa – prosegue Anedda – perché rischia di mettere a repentaglio l’appropriatezza e qualità delle prestazioni sanitarie. In tutti i presidi ospedalieri sardi si registrano insostenibili carenze degli organici, con un conseguente incongruo rapporto tra numero di pazienti e personale sanitario. Ciò che non può garantire il diritto alla salute”.

 

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