Il governo tedesco: “Nessuna autorizzazione per l’export di bombe ‘sarde’ in Arabia”

“Nessuna autorizzazione per l’export di componenti destinati agli stabilimenti Rwm Italia di Domusnovas”. Con questa risposta all’interrogazione presentata dalla Die Linke (Sinistra tedesca) lo scorso 8 marzo, il governo tedesco chiarisce di non avere nessun ruolo rispetto alle bombe che dalla Sardegna raggiungono l’Arabia Saudita. Insomma, nonostante la Rwm Italia, sede legale a Ghedi, provincia di Brescia, e produzione nel Sulcis, sia controllata dal colosso tedesco degli armamenti Rheinmetall, l’export delle bombe made in Sardinia è un’affare tutto italiano. Questo il significato politico della risposta del governo tedesco alla domanda della Die Linke. Ben inteso: nel corso dell’ultimo anno, la Germania ha comunque esportato armamenti vero i paesi che compongono la coalizione che dalla scorsa primavera bombarda lo Yemen. Infatti, tra il primo aprile del 2015 e il primo marzo del 2016, Berlino ha inviato al Qatar armamenti per un valore di oltre 1,5 miliardi di euro e all’Arabia Saudita per circa 150 milioni di euro. Non si tratta, però, né di bombe né di missili.

I dati forniti dal governo tedesco fanno dunque emergere un quadro che si discosta dalla ricostruzione fornita dal ministro della Difesa Roberta Pinotti lo scorso novembre. In riferimento ai carichi di bombe partiti dalla Sardegna, la Pinotti aveva inizialmente parlato della “fabbricazione di componenti per un prodotto tedesco”. In un secondo momento, invece, sempre di fronte ai microfoni di Repubblica Tv, aveva precisato che “quelle bombe ‘appartengono’ a una ditta americana legata da un contratto di subappalto alla Rheinmetall, che in Italia ha due fabbriche. “Non stiamo dunque parlando di una decisione presa dall’Italia, piuttosto il governo ha controllato il transito di questi armamenti”: queste le parole del ministro. Resta dunque da appurare se le bombe spedite a Ryad da Domusnovas siano comprese in un contratto di subappalto che lega, tramite la Rheinmetall, la Rwm a una ditta americana. Ma sembra sempre più evidente che quelle bombe sono un prodotto interamente fabbricato in Italia. E, come tale, esportato grazie alle autorizzazioni rilasciate dal Ministero degli Esteri.

P.L.

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