IL CASO. Riaperta la necropoli di Montessu, nel Sulcis: 10mila visitatori l’anno

In mezzo a tante notizie spiacevoli, una gradita: dopo lo sblocco dei finanziamenti (erano rimasti scoperti gli ultimi mesi del 2015) è stato finalmente riaperto il sito di Montessu, a Villaperuccio, nel Sulcis, dove si trova una delle necropoli più importanti della preistoria sarda. E altri piccoli siti, almeno per il momento, non sono più a rischio. Nel caso di Montessu, per alcuni mesi le domus de janas sulcitane, tra le più belle del Sud Sardegna, erano rimaste off limits per turisti e curiosi. Non solo Montessu, i musei Villa Sulcis e Martel, infatti, tutti gestiti dalla cooperativa sulcitana Mediterranea Coop, erano rimasti chiusi. La mancanza di fondi relativa al 2015 ha tagliato le gambe a molti: intere famiglie messe in ginocchio da una crisi senza precedenti. I tagli nazionali alla cultura hanno fatto il resto. La scena per i numerosi turisti che si sono recati nelle campagne di Villaperuccio era più o meno la stessa: cancelli chiusi, passo sbarrato e addio al piacere di camminare in mezzo alla natura tra tombe neolitiche e arbusti mediterranei.

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Il Comune aveva imposto la chiusura: mancavano i fondi per pagare gli stipendi di guide, custodi e lavoratori generici del sito. “È stato un anno molto difficile”, afferma la presidentessa della cooperativa Mediterranea Anna Maria Teresa Diana, “ora però con lo sblocco dei finanziamenti siamo riusciti ad avere una boccata d’ossigeno”. Ma la precarietà è dietro l’angolo. A monte i tagli alla cultura (del trenta per cento) da parte della Regione, fondi destinati anche alla manutenzione dei siti archeologici. Un rischio chiusura quello del parco archeologico di Montessu percepito già da anni. Anni di cambiamenti e di lavori anche a ranghi ridotti pur di garantire una certa fruibilità del sito. Già lottò a suo tempo il presidente della cooperativa Archeotur Giorgio Girardi, che allora gestiva le domus de janas. Una vicenda che aveva interessato tutto il paese, tanto da far mobilitare anche il sindaco e gli enti di rappresentanza. Una scelta motivata e simile a quella di tante altre piccole realtà isolane: Villaperuccio a più riprese ha scommesso tutto il suo futuro proprio sulla valorizzazione di Montessu. Una zona ad altissima densità di disoccupazione, dove beni culturali e turismo rappresentano l’unica risorsa del futuro. Finora l’investimento ha pagato, perché la necropoli conta diecimila visitatori l’anno e assicura una dozzina di posti di lavoro.

Fe. Fo.

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