di Lorenzo Musu
Poco più di due settimane a Capodanno e Cagliari già tira le prime somme. Lo fa pensando ai festeggiamenti del 31 dicembre. Quindi all’organizzazione, alle scelte. Non azzeccate secondo diversi negozianti del centro. Per San Silvestro, la città sarà divisa in quattro: le celebrazioni si svolgeranno a partire dalle 21, in piazza Santa Croce, piazza San Giacomo, piazza Garibaldi e piazza Yenne. Quest’ultima, alle 22.30, ospiterà Steward Copeland, fondatore e batterista dello storico gruppo britannico ‘The Police’. Sarà lui l’artista che accompagnerà i cagliaritani fino al 2025.
La decisione presa dalla Giunta comunale non sembra riscuotere il gradimento previsto. Specialmente dagli esercenti del centro, i più influenzati dal successo della manifestazione. “Penso che quest’anno il programma non sia dei migliori”, afferma Franca Ena, titolare del negozio di abbigliamento Scelte d’Autore, in via Manno 19. “Non attira turismo né tantomeno gente dalla Sardegna, come di solito accade. I miei clienti prevedono di andare altrove, in città come Sassari, Olbia o Castelsardo. A noi questo dispiace. Credo che anche nel nostro settore ne risentiremo, come già sta accadendo. Purtroppo c’è poca gente – conclude Ena – quindi almeno in previsione di Capodanno speravamo di attirare e accogliere tanta gente”.
Per Stefano Varioli, gestore del Corso Dodici in corso Vittorio Emanuele 12, il punto debole è proprio il batterista 72enne. “Copeland non è conosciuto dal novantanove percento della gente, non ha un grosso appeal. Penso che non gireranno molte persone per il centro. Per il mio locale, che fa menu e non è aperto al pubblico, non ci grossi problemi o cambiamenti – prosegue il titolare del ristorante a pochi passi dalla statua di Carlo Felice -, ma non voglio pensare ai bar che lavorano soprattutto dopo cena. Non credo che un concerto così porti quel numero di clienti che magari avrebbe portato un altro artista. Alla fiera c’è qualcosa di quasi più interessante, penso che molti si sposteranno li”. Anche Antonino Montalbano, proprietario del negozio di abbigliamento per bambini Atelier Stella, in via Santa Margherita 5, la pensa simile. “Quest’anno ci sarà un’affluenza diversa, se non minore, rispetto ad altri anni in cui c’erano nomi di grido e più apprezzati dai giovani. Si un batterista, si quattro piazze, ma c’è meno attrattiva. Magari è un’occasione per stare a casa o al ristorante coi parenti. In merito al negozio – aggiunge l’esercente di Stampace – certo non ci sarà un turismo di pochi giorni, quindi ci potremmo avere una minore vendita, una minor visibilità”.
Ma c’è chi lo considera un punto a favore. “Di nuovo, come tanti anni fa, arriva un musicista di buon livello”, sostiene Cristiano Masella, titolare dell’Artigianato Pasella in piazza Yenne 37. “Penso che attrarrà abbastanza gente, perciò ci auguriamo che farà lavorare e sia nuovamente benvenuto un Capodanno interessante. Porterà turisti, questo fa sperare soprattutto noi che abbiamo artigianato”. E riflette: “L’artista più maturo porta clienti di una certa fascia, che potrebbero spendere di più”. Per altri ancora, invece, Cagliari non perderà visitatori e otterrà lo stesso successo di sempre, a prescindere dal programma. “Ho sentito che quest’anno ci sarà un artista non così ambito, non fa differenza”, spiega Shaniko Kafexhi, titolare del locale Forma, al civico 64 del corso. “Cagliari è un capoluogo, una città turistica visitata tutto l’anno, a prescindere offre tanto. Per questo penso che anche il 31 ci sarà tanta gente, l’artista poco conosciuto non limita. Il vero sbaglio – conclude Kafexhi – è stato portare il Capodanno lontano dal cuore della città. È giusto farlo in centro”.