Golfo Aranci, sigilli a 11 ville abusive: zona a rischio alluvioni, 17 indagati

Una vera e propria lottizzazione abusiva, un complesso edilizio totalmente diverso da quello programmato e autorizzato, in un territorio di particolare pregio e sottoposto per questo a vincolo paesaggistico. È quello sequestrato oggi a Golfo Aranci dai carabinieri del nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari, con l’aiuto dei colleghi di Firenze e Olbia su disposizione del Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Gregorio Capasso.

Nel registro degli indagati sono finite diciassette persone, tra cui il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Golfo Aranci, il progettista, l’amministratore della società di costruzioni, i vari direttori lavori che si sono susseguiti negli anni, ma anche gli acquirenti: quattro cittadini tedeschi e sette italiani che abitano in Lombardia, Lazio e Puglia.

I sigilli sono stati apposti a 11 ville ad uso residenziale di pertinenza del complesso ‘Ville del Golfo’, nella lottizzazione Terrata – Sottomonte, area dichiarata di notevole interesse pubblico e naturale con promontori granitici che affiorano dal mare e una flora mediterranea sotto tutela.

I carabinieri nel 2019 avevano accertato che all’interno di uno dei lotti del predetto complesso residenziale, erano in corso di edificazione, o erano state recentemente ultimate, diverse unità immobiliari i cui piani interrati, registrati come locali di sgombero e cantine, erano stati di fatto destinati e adibiti ad uso residenziale abitativo, con camere da letto, soggiorno o salotto. Alcune di queste ville, inoltre, erano state oggetto di abusi anche nei piani fuori terra, con patii chiusi con vetrate e conseguente cambio di destinazione.

I locali interrati e abusivi venivano affittati durante i mesi estivi ai turisti, “tutto in spregio delle più basilari norme edilizie e paesaggistiche e con grave pericolo in caso di calamità naturali”, scrivono i militari dell’Arma. Anche perché in parte la lottizzazione abusiva ricade in un’area a rischio idraulico molto elevato, coincidente con l’alveo di un torrente.

Per quest’ultimo aspetto sono state ipotizzate responsabilità penali anche per il rilascio delle autorizzazioni edilizie in assenza di uno studio di compatibilità idraulica regolarmente approvato da parte della Pubblica amministrazione.

Il Procuratore della Repubblica di Tempio ha così potuto contestare ai responsabili della società lottizzante e dell’impresa costruttrice, ai vari direttori dei lavori che si sono susseguiti nel tempo e ad alcuni proprietari delle unità immobiliari oggi sequestrate, tra gli altri, il reato di lottizzazione abusiva con conseguente sequestro dei lotti incriminati.

Diciassette sono le persone indagate dalla Procura della Repubblica per i reati di “opere eseguite in assenza del titolo abilitativo valido”, “lottizzazione abusiva” e “abuso d’ufficio”.
Il valore patrimoniale dei beni sequestrati ammonta a circa 10 milioni di euro.

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