Gli arabi ricchi saltano le liste d’attesa: check-up al Brotzu, accoglienza da star

Gli arabi dei petroldollari, quelli che passano le vacanze in Sardegna nei più esclusivi resort, saltano le liste d’attesa in ospedale. È successo al Brotzu di Cagliari dove questo pomeriggio la famiglia reale di Abu Dhabi ha scelto la struttura per un triplo check-up. Ortopedico, cardiologico e dermatologico. Con tanto di ambulatorio chiuso al pubblico durante le visite.

Mancava qualche minuto alle 17 quando tre Van Mercedes di colore nero e coi vetri scuri hanno raggiunto l’ingresso dell’ospedale e poi costeggiato l’eliporto. Quindi la salitina imboccata accanto al Pronto soccorso e che porta dritti all’ambulatorio di Ortopedia e Anestesia, dove è stato fissato l’appuntamento per i ricchissimi pazienti degli Emirati Arabi, come si può vedere nelle immagini che Sardinia Post pubblica in esclusiva. La famiglia reale di Abu Dhabi è praticamente la padrona del Paese affacciato sul Golfo Persico (e oggi del Brotzu).

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Fino a quella parte di ospedale possono transitare solo i mezzi autorizzati: gli arabi della casa regnante avevano evidentemente tutti i via libera necessari per percorrere coi Van neri il tratto di strada interno al Brotzu. L’accoglienza è stata da star: medici e infermieri schierati, le piante in bella mostra, verdi e con le foglie lucide. Una trentina di persone è entrata alla spicciola. Adulti e giovani. Uomini e donne dello staff al seguito. A dare il benvenuto anche un medico e un’infermiera ossequiosi, con le mani dietro la schiena. Pure loro sono entrati nell’ambulatorio diventato blindato non appena l’ultimo ospite della fila ha varcato la soglia. All’inizio della salitina aspettava invece una pattuglia della polizia.

Dalle verifiche Sardinia Post la famiglia reale di Abu Dhabi ha pagato per fare gli esami. La somma non si conosce, ma potrà fornirla il commissario a tempo del Brotzu, Paolo Cannas, nominato dal centrodestra lo scorso 4 giugno, in quota Riformatori. Di certo la Direzione dell’ospedale ci ha messo del suo per rendere possibile il check-up a tempo di record. E non per una sola persona. Stando alle informazioni raccolte dal nostro giornale, dovrebbero essere dodici gli arabi visitati. Tutto un altro film rispetto a quanto succede ai ‘comuni mortali’ che, pur pagando il ticket, ottengono un appuntamento solo attraverso il Cup, il centro unico di prenotazione. È consigliato anche incrociare le dita perché, a seconda dei casi, bisogna aspettare mesi e mesi.

GUARDA IL VIDEO: L’ARRIVO AL BROTZU

Non solo: basta una semplice telefonata per capire che il Servizio sanitario regionale non prevede tra le prestazioni il check-up triplo. Ogni singola specialità medica è una visita a sé. Non sono contemplati pacchetti speciali per i turisti e neppure offerte estive con le opzioni ‘Ortopedia, Cardiologia e Dermatologia’, come chiesto e ottenuto dalla famiglia reale di Abu Dhabi.

Ovviamente l’ospedale ha fatto un favore. Ha ritenuto di dover concedere una prestazione extra ordinem. E la famiglia reale deve averla ottenuta passando da un canale privilegiato che resta misterioso. Ma forse è la costante in un Paese dove la libertà d’espressione non è prevista, a differenza delle torture che sono invece pratica diffusa. Dentro e fuori le carceri. Negli Emirati Arbabi, tra le altre cose, l’omosessualità è reato. Ma questa è un’altra storia.

A margine del siparietto del Brotzu si può fare comunque una riflessione positiva: i sardi tendenzialmente disprezzano la sanità della propria regione. Tutto il contrario di quanto dimostrato dai reali di Abu Dhabi che hanno dato prova di cieca fiducia nell’assistenza medico garantita nell’ospedale di Cagliari. Non è un approccio da sottovalutare.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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