A Furtei non piove ma la situazione non è certo delle più idilliache. C’è apprensione per la situazione nell’area della miniera di Santu Miali. Com’è noto, fin dal 2009 nelle colline al confine con Guasila non c’è solo l’invaso che assicura l’approvvigionamento idrico alle produzioni agricole della zona, ma anche il bacino degli scarti di lavorazione delle ex miniere. Che sta a monte della diga e, com’è noto, è carico di metalli pesanti. L’arsenico, ad esempio, ha valori superiori di mille volte la soglia consentita. Per evitare la tracimazione, si conta su alcune pompe idrauliche e soprattutto sugli ex lavoratori della miniera, passati sotto l’egida di Igea.
“Al momento non ho informazioni – dice il sindaco Nicola Cau, in carica da pochi mesi -. Anche per questo in serata ho inviato una nota ai vertici dell’Igea, responsabile sulla vigilanza del sito, oltre all’Arpas e alla Asl: voglio conoscere la situazione, capire se ci possono essere pericoli e, nel caso, adottare tutte le misure utili. Abbiamo ricevuto l’avviso di massima allerta, ma al momento sulla situazione di Santu Miali, ripeto, non abbiamo notizie ufficiali”.