Fondi ai gruppi, Mariolino Floris al processo: “Soldi da usare liberamente”

Solo gli ex consiglieri Salvatore Amadu (ex Pdl) e Oscar Cherchi (ex Pdl ora Fi), almeno per ora, hanno scelto di farsi interrogare in aula per l’inchiesta sui Fondi ai gruppi del Consiglio regionale. Gli altri 14 onorevoli imputati hanno invece scelto di rilasciare dichiarazioni spontanee. Devono rispondere tutti di peculato. Il processo in corso si è aperto nel 2009: all’inizio in 17 erano sotto accusa, ma Adriano Salis (Idv), Beniamino Scarpa (ex Psd’Az) e Silvestro Ladu (ex Fortza Paris) sono già stati condannati.

La prossima udienza è fissata per il 14 dicembre, quando appunto saranno interrogati Amadu e Cherchi. Oggi, in oltre sette ore di udienza, hanno rilasciato dichiarazioni spontanee l’ex presidente della Regione, Mario
Floris (Uds), e gli ex consiglieri Maria Grazia Caligaris (Psi), Giuseppe Atzeri (Psd’Az), Pierangelo Masia (Psi), Raffaele Farigu (ex nuovo Psi), Raimondo Ibba (Psi) e Giommaria Uggias (Idv).

“Una cosa deve essere chiara – ha detto Floris – i fondi dati ai Gruppi venivano assegnati per essere utilizzati
liberamente per rispondere alle maggiori richieste dei cittadini. Non si dovevano presentare pezze giustificative”.
L’ex presidente ha così ricostruito le norme che, dal 1957, hanno assegnato ai consiglieri regionali i fondi per le
attività. E proprio Floris guidava l’assemblea regionale quando venne approvata la norma considerata la madre di tutti i peculati.

Davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Cagliari gli imputati si sono così difesi portando anche documenti su come hanno speso i soldi del Gruppo. Nel caso di Raimondo Ibba, ad esempio, sono emerse numerose collaborazioni con giornalisti che il consigliere regionale retribuiva regolarmente. L’ex consigliere Pierangelo Masia ha invece ribadito di non aver mai usato i soldi del Gruppo Misto per “necessità private”, mentre Maria Grazia Caligaris si è detta totalmente estranea alle accuse di peculato. Molti, però, hanno confermato di non aver mai saputo che le spese andassero rendicontate.

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